Come avrete saputo, la settimana scorsa sono avvenute un po’ di ripercussioni dopo che Italian Showdown ha pubblicato un polemico post contro le Associazioni e Federazioni che permettono il tesseramento degli atleti per gli allenamenti indoor. Noi, ovviamente, siamo andati direttamente alla fonte, intervistando il Presidente dell’AFFI, Neil MacLeod per capire meglio e risolvere alcuni dubbi e chiarire alcune situazioni che sono rimaste in sospeso.
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Ciao Neil, siamo contenti di poter chiarire direttamente con te. Potresti raccontare alla community cosa avete fatto e quali sono i progetti a cui avete lavorato in questi mesi di chiusura?
Ciao a tutti! Intanto vorrei spiegare un concetto: l’AFFI nasce con lo scopo di promuovere l’attività agonistica legata al fitness funzionale in Italia.
In questi mesi difficili abbiamo cercato di essere vicini ai nostri affiliati ed ai nostri tesserati attraverso lo sportello legale e amministrativo.
Abbiamo fatto del nostro meglio e, vedendo l’andamento delle riaffiliazioni, penso questo sia stato apprezzato!
Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a far partecipare una rappresentativa italiana agli eventi internazionali realizzati da IF3, la Continental Cup e la Master World Cup.
È stata una emozione incredibile vedere per la prima volta atleti vestire una maglia azzurra in una gara IF3. Ringrazio tutti loro ed i giudici infinitamente.
Ma è stato solo un assaggio; siamo già proiettati ai prossimi Mondiali che si terranno in Australia, dove vorremmo partecipare con una squadra altrettanto competitiva.
In effetti sono dei bei traguardi! Però in questi giorni è esplosa una bomba: Italian Showdown prende una forte posizione contro i tesseramenti. Cosa ne pensate?
Ognuno può farsi una propria opinione di ciò che sta avvenendo, l’importante è non basare tali opinioni su elementi errati.
Si definiscono “scappatoie” quelli che sono chiari indirizzi normativi. Si parla di diverse interpretazioni, quando in realtà l’interpretazione che è stata data alla norma è quella meramente letterale.
La cosa più sbagliata, però, è dire che AFFI sia nata per permettere di tenere le palestre aperte. Sia AFFI che il suo campionato nazionale sono iniziative che stiamo portando avanti da marzo 2020, quando neanche si immaginava la possibilità di un secondo lockdown.
Entrambe hanno ottenuto ottimi riscontri. Con il Circuito si parteciperà alla finale nazionale che incoronerà i Campioni di Italia e selezionerà la rappresentativa che parteciperà ai campionati del mondo 2022 ed in futuro, magari, quella che parteciperà ai Giochi Olimpici.
Perché credete che questo post sia stato pubblicato proprio in questo momento?
ll momento è particolarmente impegnativo.
Capisco altresì che la nascita di AFFI possa aver disorientato, ma invito tutti a non essere preoccupati. Lo sviluppo di un movimento sportivo organizzato gioverà a tutti i player del settore, nessuno escluso.
Come rispondete alle accuse che “tutti sono atleti agonisti” solo perché tesserati?
Non ho ben compreso il passaggio. Non è un privato cittadino a definire chi è un atleta agonista, né una competizione sportiva o un evento spettacolo. È la legge che lo definisce.
Ora posso capire che non sia di agevole derivazione e proprio per questo sarebbe bene che se ne occupassero dei legali, proprio per non dare adito a letture fuorvianti.
La normativa italiana dà una definizione dello sportivo professionista e dello sportivo agonista. Si tratta di interventi normativi precisi e chiari.
La legge richiede il certificato medico agonistico, il tesseramento a federazione o Ente di promozione sportiva e l’iscrizione a una competizione sportiva agonistica. Questo è il dettato normativo.
Tutto il resto sono disquisizioni da social che, con l’aderenza alla legge, nulla hanno a che vedere.
Visto che per essere un atleta a livello agonistico si parla di allenarsi circa 5 volte a settimana almeno per 2 ore…Ci sarà una differenziazione tra i tesserati? Come ad esempio categorie?
Anche qua, la legge non stabilisce un monte ore di allenamento. È ben altro il criterio che identifica legalmente un atleta.
AFFI, ad esempio, ha due tipi di tesseramento: quello amatoriale e quello agonistico. In vigenza dell’attuale DPCM (14 gennaio 2021) per quanto riguarda AFFI solo gli atleti agonisti potranno allenarsi indoor (se in possesso di certificato di idoneità agonistica valido), non gli amatori.
Italian Showdown sostiene che “i tesserati agonisti che risultano iscritti alle competizioni di interesse nazionale, sono sottoposti ai controlli antidoping della NADO, sia in gara sia fuori gara. E gli eventi d’interesse nazionale devono applicare i protocolli di sicurezza del CTS, come eseguire il tampone a tutti gli atleti e al personale di gara”. È vera come affermazione?
Questo è il passaggio che più mi fa male perché evidenzia come disvalore quello che in realtà è un obiettivo fondamentale, cercato e fortemente voluto.
Vedere evidenziati i controlli in rosso e paventarli come minaccia mi fa ricordare passati bui dello sport quando, in assenza di regole, atleti a caccia di performance si rovinavano la vita a causa del doping.
Questo mondo non mi appartiene e non appartiene alle persone che hanno aderito ad AFFI. Stiamo lavorando duramente per avere controlli antidoping a tutte le nostre gare e tutti vedono i controlli antidoping come un valore da perseguire a tutti i costi.
Ad oggi, invece, non saremo in grado a breve di avere controlli fuori gara. In merito ai protocolli di sicurezza essi dovranno essere rigorosamente rispettati.
Essi allo stato sono inevitabili per tutte le competizioni in svolgimento. Ma ritengo anche questi un valore aggiunto imprescindibile. Lo sport deve sempre dare il buon esempio.
Tesseramento AFFI e FIPE: ci sono differenze? Si parla di una lotta tra voi, è vera questa informazione?
La differenza sostanziale tra i due è che in AFFI si pratica il Functional Fitness agonistico e con il tesseramento si può partecipare al Campionato Italiano AFFI che non ha solo l’obiettivo di incoronare il Campione Italiano ma, soprattutto, di inviare una nostra rappresentanza ai Mondiali di Functional Fitness. Un respiro internazionale quindi di primissima importanza.
In FIPE si pratica la pesistica.
Smentisco ogni tipo di conflittualità tra le due realtà, almeno da parte nostra, anche perché non ce ne sarebbe il motivo.
AFFI è l’unico ente sul territorio italiano ad essere riconosciuto da IF3 – International Functional Fitness Federation, e l’unico ad avere la possibilità di prendere parte all’attività internazionale.
Abbiamo un percorso ricco di azioni da intraprendere per questa disciplina e i suoi atleti. Non abbiamo né il desiderio né il tempo da spendere in conflitti, siamo concentrati sul dare agli atleti una dimensione nel functional fitness agonistico.
Detto ciò, il Functional Fitness è uno sport multidisciplinare che include molti elementi di pesistica. Spero davvero in futuro di arrivare ad instaurare un proficuo rapporto di collaborazione con FIPE, così come succede nel triathlon con le singole discipline di nuoto, ciclismo e corsa.