I CrossFit® Games 2024 stanno emergendo non solo come una celebrazione dello sport ma anche come una vetrina di incredibile forza umana e determinazione, specialmente nella categoria adaptive. Tra i numerosi atleti che hanno superato ostacoli personali per arrivare a questo palcoscenico globale, Veronica Bandera e Lorenzo Casadei si sono distinti, raggiungendo le Semifinals CrossFit® 2024.
Li abbiamo conosciuti personalmente e le loro storie di coraggio e resilienza meritano di essere raccontate, ecco perché li abbiamo intervistati per voi!
Indice
La storia di Veronica Bandera
“Mi chiamo Veronica, ho 42 anni e lavoro come medico d’urgenza al pronto soccorso di Busto Arsizio, la mia città natale. La mia infanzia è stata segnata da una diagnosi precoce di tumore al sistema vascolare della mano sinistra.
Questo ha portato a numerosi interventi chirurgici che hanno avuto come esito l’asportazione di molte strutture tendinee e muscolari, con la perdita finale della capacità di estendere e chiudere il polso e le dita, privandomi del grip. Non ho praticato sport per gran parte della mia vita, temendo di non farcela o di ferirmi, dedicandomi totalmente alla medicina.
Tuttavia, a 37 anni ho sentito il bisogno di un cambiamento. Volevo entrare nelle forze dell’ordine ma non avevo mai fatto una flessione in vita mia. È stato allora che il CrossFit® è entrato nella mia vita, grazie all’aiuto di mio marito Fabrizio Presti, atleta e coach, e di Marco Bubba, proprietario di CrossFit® Sempione, che mi ha accolto nel suo box senza riserve.
Anche se non sono stata accettata nelle forze dell’ordine, mi ero ormai innamorata del CrossFit®. Dopo un anno di duro lavoro, ero già sul mio primo floor di gara e ho giurato a me stessa che non mi sarei più fermata.
Ovviamente all’inizio il livello di difficoltà delle gare da experience mi consentiva un approccio più soft. Ma le skill più avanzate sono state una tortura, una su tutte gli HSPU che da imparare con una mano sola che spinge è stato tostissimo, il dolore alle nocche me lo portavo dietro per giorni e giorni.
Sull’onda dell’entusiasmo all’inizio negavo anche a me stessa che rispetto ad un normodotato avevo delle oggettive difficoltà, andavo avanti come un mulo tra turni di lavoro impossibili e allenamenti. Crescevo si, ma poi in gara il confronto era micidiale.
E’ stato solo grazie all’incontro e al confronto con Barbara Macaluso, atleta master internazionale e donna meravigliosa, che sono riuscita ad accettare la mia condizione e a valorizzarla; Barbara mi ha insegnato con pazienza e dolcezza che non dovevo vedere la mia mano come un punto di debolezza ma come un punto di forza e mi ha sostenuto fortemente affinché inoltrassi la richiesta di riconoscimento Adaptive. Non la ringrazierò mai abbastanza per quello che ha fatto e che tutti i giorni fa per sostenermi.
La pratica ha richiesto un anno di tempo tra visite mediche scritte e riprese video che mostrassero bene il deficit, prove fisiche e persino una video-call nel cuore della notte perché gli americani non danno nulla per scontato! Ed eccoci qui, alla mia prima apparizione agli open, con un 11 posto!
Non vi nego che far conciliare tutto è spesso complicato. Non ho una storia sportiva alle spalle, ho 42 anni e lavoro a tempo pieno in un reparto di area critica dove in un turno di lavoro visito anche 50 persone di gravità a volte anche estrema, tante notti tutte trascorse in piedi e spesso poco tempo per riposare.
Per fortuna ho un primario e dei colleghi fantastici che hanno capito quanto sia importante per me tutto questo e mi aiutano tantissimo senza riserve. Allenarsi ed essere costante in queste condizioni a volte è davvero dura , ma il fuoco che sento è forte, la disciplina pure (e in medicina ne serve molta per andare avanti) quindi testa bassa e focus sull’obiettivo: Semifinals!”
La vita di Lorenzo Casadei
“Mi chiamo Lorenzo, ho 43 anni, sono padre di due splendidi figli e vivo in Svizzera. Sono un atleta adaptive di CrossFit®, owner e head coach del Box CrossFit® Ketsui. La mia vita sportiva è cambiata drasticamente nel 2021 a causa di un infortunio durante una competizione di CrossFit, che ha comportato la rottura totale del legamento scafo-lunato del polso sinistro.
Dopo due mesi in gesso e un anno di terapia, ho riacquistato parzialmente la mobilità, ma con una forza di presa molto ridotta. Questo ha richiesto notevoli adattamenti, sia nella mia vita personale con la mia famiglia, sia nella pratica sportiva.
Prima dell’infortunio, gareggiavo nella categoria Master RX e avevo grandi piani per il futuro, come qualificarmi ai CrossFit® Games 2025 nella categoria master.
Tuttavia, ho dovuto affrontare la realtà della mia nuova condizione, una disabilità che non è immediatamente visibile, il che a volte porta incomprensioni.
Fortunatamente, il CrossFit® ha introdotto la categoria Adaptive, nella quale mi sono informato nel 2022. Dopo aver contattato gli organizzatori dei CrossFit® Games, mi sono iscritto per la prima volta nella categoria Adaptive Upper Extremity. Ho completato i workout della fase Open dei CF Games e sono riuscito a qualificarmi per le semifinali. Nonostante fossi sorpreso, ero anche molto felice; gli anni precedenti di allenamento non erano stati inutili. Purtroppo, nel 2022, solo i primi cinque classificati alle semifinali avanzavano alla fase finale, e io mi sono classificato decimo.
Soddisfatto di questa mia prima esperienza nella categoria Adaptive, ho deciso di mettermi alla prova in un’altra competizione internazionale di CrossFit®, il Wodapalooza a Miami, nella categoria Upper Extremity 2 point of contact.
La mia partecipazione è stata un’esperienza eccezionale: ho potuto vivere il CrossFit® a livello professionale, incontrare i grandi nomi dello sport e scambiare opinioni ed esperienze. Ma il più bello è stato conoscere i miei compagni di gara, i migliori atleti adaptive del mondo, e confrontarmi con loro.
Questa straordinaria esperienza mi ha arricchito, cambiando la mia mentalità e il mio approccio alle sfide del CrossFit®. Dopo Miami, carico di entusiasmo, mi sono iscritto a diverse gare di CrossFit®, alcune nella categoria adaptive e altre nella categoria scaled.
Poiché non posso eseguire alcuni esercizi “normali”, devo sempre chiedere agli organizzatori se posso partecipare e quali esercizi sono previsti (e se possono essere modificabili alla mia condizione); in alcuni casi, sono molto accomodanti e permettono di adattare gli esercizi.
Purtroppo, in altri casi, gli organizzatori non sono così comprensivi e rifiutano le modifiche, sostenendo che mi darebbero un vantaggio. È importante sottolineare che le modifiche necessarie non mi avvantaggiano, anzi, dato che eseguo l’80% degli esercizi superiori solo con il braccio destro, ho difficoltà e dolore fisico quando uso entrambi gli arti, come nel Clean o nello Snatch.
Nel 2023, ho partecipato a diverse competizioni internazionali. Ai National Adaptive in Olanda e all’Arena Throwdown, ho ottenuto il primo posto nelle qualifiche e il quinto nel live, mentre al Wodcelona a Barcellona, nella categoria upper extremity 2 point of contact, ho vinto il primo posto.
Tornato da Barcellona, ancora più motivato, mi sono nuovamente qualificato per il Wodapalooza a Miami. Questa seconda esperienza è stata ancora più significativa, conoscendo già l’ambiente e le persone.
Ora, con l’obiettivo di qualificarmi per la fase finale dei CrossFit® Games Adaptive in Texas a settembre, mi sto preparando per le semifinali che inizieranno tra pochissimo!
Nel frattempo, continuo a divertirmi partecipando a gare di team con la mia compagna di squadra Sara e il meraviglioso gruppo del nostro box, CrossFit®Ketsui”.
Mentre Veronica e Lorenzo si avvicinano alle semifinali adaptive dei CrossFit® Games 2024, che si terranno dall’8 al 13 maggio, il loro spirito indomito e la loro resilienza rimangono fonte di ispirazione.
Con le loro storie, dimostrano che gli ostacoli fisici possono essere trasformati in trampolini di lancio per realizzazioni straordinarie. Auguriamo loro un sincero “in bocca al lupo” per le semifinali, certi che continueranno a ispirare positivamente tutti coloro che incontrano nei loro percorsi straordinari.