Quando una stagione dei CrossFit ® Games sta per iniziare, l’aria è sempre la stessa: programmazioni che ripartono, qualifiche che si avvicinano e atleti pronti a rimettersi in gioco. Ma il 2026 porta con sé qualcosa di diverso. Una novità che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui ci si prepara alla gara più importante dell’anno.
Parliamo degli screening medici obbligatori per partecipare ai CrossFit ® Games 2026, una misura approvata dal CrossFit Athlete Council (CAC) durante la riunione del 4 novembre. Una decisione che divide, incuriosisce e, soprattutto, apre un nuovo capitolo nella gestione della sicurezza degli atleti d’élite.
Indice
Perché nascono gli screening medici obbligatori
Non si può raccontare il 2026 senza ricordare il 2024. È stato l’anno più duro per la community: la tragica morte di Lazar Ðukić ha costretto CrossFit® HQ a rimettere mano ai protocolli interni, alla sicurezza in gara e al ruolo dello staff medico.
Da quel momento è nato un obiettivo preciso: aumentare il livello di tutela per chi gareggia e rendere l’intero processo più trasparente. E così, riunione dopo riunione (ben 12 nel 2025), il CAC ha lavorato per definire un modello di screening che fosse allo stesso tempo realistico, utile e attento alla privacy degli atleti.
Il risultato? Per i CrossFit ® Games 2026, tutti gli Individual e Team dovranno presentare una valutazione fisica completa, firmata dal proprio medico o da un professionista sanitario qualificato.
Cosa prevede lo screening medico per i Games 2026
Al momento le informazioni sono parziali — molti dettagli verranno pubblicati a dicembre nel Rulebook ufficiale — ma ciò che è già confermato è questo:
✔ Obbligatorio solo per Individual e Team
Gli Age Group e gli Adaptive non saranno tenuti a presentare alcun certificato nel 2026. Il CAC ha dichiarato che estendere lo screening a tutte le divisioni sarebbe logisticamente impossibile, almeno per ora.
✔ Screening compilato dal medico personale
CrossFit® fornirà un modulo ufficiale. Ogni atleta dovrà farlo compilare dal proprio medico e consegnarlo entro una finestra temporale predefinita, prima dell’inizio dei Games.
✔ Revisione da parte dello staff medico dei Games
La documentazione verrà esaminata da un membro del team medico CrossFit®, che potrà:
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richiedere ulteriori esami,
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chiedere chiarimenti,
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oppure richiedere un ulteriore nullaosta dal medico dell’atleta.
Una procedura simile a quella prevista per altri sport d’élite a livello mondiale.
Dove tutto è iniziato: la proposta del 2025
Il tema non è nuovo. Già nel maggio 2025, Wendy Guthrie, responsabile della sicurezza del CrossFit | CrossFit Games Safety Advisory Board aveva proposto una roadmap in due fasi:
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2025 – un modulo di auto-segnalazione della propria storia clinica
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2026 – una vera e propria Pre-Participation Physical Evaluation (PPE)
Una proposta sensata… ma presto bloccata. Durante le riunioni del CAC erano emerse tre criticità pesanti:
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problemi di conformità all’HIPAA (L’Health Insurance Portability and Accountability Act è una legge federale degli Stati Uniti che definisce i requisiti per il trattamento dei dati sanitari protetti dei privati!).
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timori sulla privacy dei dati sanitari,
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tempistiche troppo strette per un’implementazione affidabile.
Il 6 giugno 2025, infatti, il CAC ha ufficializzato lo stop:
“Pur riconoscendo l’importanza di queste misure, non saremmo in grado di garantire per il 2025 un processo responsabile e incentrato sugli atleti.”
La questione è stata rimandata all’anno successivo. E ora eccoci qui: nel 2026, il progetto prende finalmente forma.
I punti ancora oscuri della nuova policy
L’approvazione dello screening medico è solo il primo passo. Ma ci sono ancora molte domande aperte — e alcune non sono di poco conto.
1. Cosa succede se il medico dell’atleta e lo staff CrossFit ® non sono d’accordo?
È lo scenario più discusso.
Un caso emblematico?
Brooklynn Lander, che ai CrossFit® Games 2024 ha gareggiato… incinta.
Seguita attentamente dal proprio medico, aveva ricevuto il via libera.
Ma lo staff medico CrossFit® cosa direbbe in una situazione simile?
Ad oggi, non è chiaro.
2. Quali esami saranno richiesti?
Sappiamo che la valutazione sarà “completa”. Ma non è noto se includerà:
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elettrocardiogramma,
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esami del sangue,
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test da sforzo,
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anamnesi approfondita,
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o un semplice certificato sportivo avanzato.
3. Chi paga gli screening?
Altro nodo fondamentale. Sarà l’atleta a sostenere i costi?
Oppure CrossFit® fornirà un contributo?
Nemmeno questo è stato chiarito.
4. Come vengono protetti i dati medici?
Dato il contesto HIPAA, il tema è delicatissimo.
Il CAC ha sottolineato che la policy definitiva includerà dettagli sulla gestione e protezione delle informazioni sensibili.
Perché questa decisione è così importante per lo sport
Che piaccia o no, il CrossFit® è diventato uno sport professionistico. Al livello dei Games si parla di atleti che allenano 5–6 ore al giorno, seguono volumi intensissimi, competono sotto pressione e sono esposti a rischi reali.
L’introduzione degli screening medici obbligatori non è un ostacolo burocratico: è un segnale.
Altri sport — dal triathlon al powerlifting, fino al football americano — applicano controlli molto più rigidi.
Il CrossFit® era uno dei pochi a non avere una procedura medica obbligatoria prima degli eventi più importanti.
Ora, finalmente, si allinea agli standard internazionali.
E mentre arriva il 2026… cosa cambia per la community?
Mentre gli atleti d’élite si preparano alla nuova policy, il resto della stagione 2026 si preannuncia altrettanto rivoluzionaria:
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stop al geo-fencing: gli atleti potranno competere ai Semifinals anche fuori dalla propria regione;
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nuovi codici Open per le affiliate, utili per aumentare la partecipazione;
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training plan ufficiali per prepararsi al meglio;
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più accesso, più mobilità e più possibilità per chi sogna il pass per i Games.
Il CAC si è anche auto-valutato con un 3.5/5: un voto onesto che mostra quanto ci sia ancora spazio per migliorare.
Conclusioni: un passo avanti necessario, anche se complesso
Gli screening medici obbligatori dei CrossFit® Games 2026 aprono una nuova pagina nello sport.
Ci saranno dubbi, questioni da chiarire e inevitabili discussioni.
Ma la direzione è chiara: più sicurezza, più trasparenza, meno improvvisazione.
Il 2026 segna l’inizio di una fase in cui la salute dell’atleta diventa parte integrante del sistema competitivo.
Non un freno, ma una tutela.
E mentre aspettiamo il Rulebook ufficiale, una cosa è certa: la stagione che ci aspetta sarà diversa da tutte le altre.
