Mat Fraser ha recentemente pubblicato un video in cui presenta un’affascinante anteprima del suo prossimo libro “HWPO: Train, Eat, Sleep, Repeat” (Allenati, Mangia, Dormi, Ripeti).
HWPO sta per Hard Work Pays Off ed è la frase simbolo di Fraser.
Il libro, di cui è coautore insieme al giornalista Spenser Mestel, è uscito ieri e può essere ordinato (anche da Amazon, ma solo in inglese!), attraverso il link nella bio di Mat Fraser
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Indice
Consigli preziosi dal libro HWPO di Mat Fraser
“Sei valutato per il tuo sforzo complessivo, taglia i secondi dove puoi”
Fraser parla di come, nel CrossFit®, gli atleti vengono valutati in base al loro sforzo totale. Il fatto di essere veloce con il bilanciere o di eseguire serie ininterrotte non viene valutato o accreditato – ciò che conta è il tempo complessivo impiegato per completare un allenamento, indipendentemente dalla velocità con cui effettivamente vengono spostati i pesi.
Ad esempio, nella finale dei CrossFit® Games 2018 dove l’allenamento era:
5 / 4 pegboard climbs
40 thrusters, 85 / 55 lb.
33-ft. yoke carry, aggiungendo peso
33-ft. yoke carry, aggiungendo peso
33-ft. yoke carry
Per le ultime tre sezioni di yoke carry, gli atleti hanno dovuto aggiungere peso extra ogni volta allo yoke.
Fraser ha guardato l’allenamento in modo completo: ha ragionato su come avrebbe completato i movimenti e come avrebbe affrontato le transizioni. Vale a dire, ha ragionato su:
- come caricare i plates
- in quale ordine caricarli per consentire una transizione più veloce
- come evitare errori
Il risultato del suo piano è che ha mantenuto il controllo dei pesi durante tutte le transizioni e non ha perso neanche un secondo.
Prendersi cura dei piccoli dettagli
Per gli allenamenti più semplici, Fraser cerca di ottenere il massimo ricavando qualche frazione di tempo. Questo aiuta a rendere l’allenamento più facile mentalmente e aiuta anche ad eliminare qualsiasi margine di errore, in modo da potersi concentrare totalmente.
Ad esempio nei CrossFit® Games 2019, c’era un wod che includeva burpees saltando verso gli anelli. Lui si è assicurato di gessare molto bene le mani, per lasciare le impronte sul pavimento, in modo da ridurre la quantità di volte in cui guardare verso l’obiettivo, il che, a sua volta, ha aiutato il suo diaframma a rimanere in una posizione comoda per respirare.
Ha anche scelto di toccare il bersaglio con il dorso delle mani per evitare qualsiasi movimento inutile, spiegando che era consapevole che queste frazioni di secondi non potevano essere sprecate (come per il posizionamento delle mani o dove guardare).
Fraser non è sicuro che queste piccole modifiche abbiano fatto la differenza, ma sa che la somma di queste piccolezze possono significare un miglior posizionamento.
Correre fino alla fine e non scordare il chip timer
Fraser parla di come un allenamento non sia finito finché non si supera la linea del traguardo. Racconta di atleti che pensano di essere soli e festeggiano sulla strada verso il traguardo, per poi essere superati a causa della loro disattenzione.
Un altro errore che vede spesso fare è quando gli atleti non badano al loro chip di cronometraggio.
Nel CrossFit®, il tempo ufficiale è quello del chip, che si ferma quando l’atleta supera la linea del traguardo. Esso viene solitamente posizionato sul piede sinistro dell’atleta.
“Nel nostro sport, il chip timer viene messo sul piede sinistro. Quindi, mentre stai raggiungendo il traguardo, scivola dentro con quella gamba”.
Altri consigli perspicaci del libro
Fraser racconta anche tattiche di allenamento basate sul tipo del pavimento, tattiche psicologiche che ha usato contro i suoi concorrenti durante gli allenamenti e racconta i workout che ha usato nel corso degli anni come benchmark.
“Scrivere questo libro è stata una delle prime situazioni in cui mi sono seduto e non ho più dovuto tenere segreto nulla”, ha detto fraser.
Il libro fornirà ai lettori uno sguardo su come Fraser guardava e affrontava le sfide e si spera che le persone possano imparare qualcosa applicando i suoi ragionamenti all’allenamento quotidiano, alle competizioni, ma anche fuori dal box.
Anche per chi non pratica CrossFit® questo libro potrebbe essere interessante, visto che insegna come guardare ai problemi in modo oggettivo e scomporli in piccoli pezzi!
“Spero che le persone possano prendere spunto per migliorare se stesse, sia in palestra che fuori”, conclude Fraser.