Prima o poi tutti i frequentatori di palestre, i seguaci della vita fit e chi si approccia ad una nuova dieta, si ritrovano a cercare metodi per misurare la percentuale di massa grassa del proprio corpo.
“Perché il peso non diminuisce sulla bilancia?”
“Ho iniziato una dieta e l’attività sportiva, ma non vedo risultati!”
Questi dubbi sono sempre presenti all’inizio di un percorso dietetico e fitness; spesso le persone, non vedendo risultati sulla bilancia nei primi tempi, si trovano a mollare tutto e a riprendere le cattive abitudini o attuano pericolose diete “fai da te” iperproteiche ed ipocaloriche per perdere peso velocemente.
Indice
Perdere peso è davvero un parametro importante?
La risposta a questa domanda potrà creare opinioni contrastanti, ma NO, il peso sulla bilancia non è un buon parametro per valutare l’andamento di un percorso di dimagrimento associato all’attività fisica.
Il peso corporeo è la somma dei vari scompartimenti corporei (grasso, liquidi, muscoli…) e la bilancia non può dirci se in un mese di dieta ed allenamento abbiamo preso massa muscolare a discapito di massa grassa.
L’inizio dell’attività fisica porta il corpo ad adattarsi a nuovi stimoli e ad un accumulo di acqua nelle cellule, che col tempo dovrebbero aumentare (ipertrofia).
In questa situazione il peso sulla bilancia non solo non potrebbe scendere, ma addirittura aumentare. Per tutti questi motivi, non ha senso fermarsi alla valutazione del peso, ma è bene valutare le variazioni della composizione corporea.
Come funziona l’impedenziometria?
L’impedenziometria, o misurazione dell’impedenza corporea (Body Impedence Assessment o B.I.A) è la tecnica più utilizzata ed affidabile per valutare la percentuale di grasso corporeo.
Questa tecnica si basa su un dato fisico basilare: l’acqua è un ottimo conduttore di corrente elettrica, mentre il grasso è un isolante.
La massa grassa corporea (Fat Free Mass o F.F.M) è costituita prevalentemente da acqua, per cui è possibile scoprire la percentuale di massa grassa.
Lo strumento utilizzato per questa misurazione è l’impedenziometro, che viene collegato tramite elettrodi ai soggetti; esso misura la resistenza che oppone il corpo al passaggio di una fonte di corrente (prima molto debole, poi molto forte).
Tramite l’utilizzo di sofisticati computer e algoritmi complicati, si elabora la quantità di acqua presente nel corpo, la massa magra, la massa grassa e il metabolismo basale.
Quanto è utile l’impedenziometria?
Nel corso di un percorso dietetico, avere costanti feedback sulla composizione corporea del paziente è fondamentale per il professionista medico.
Ogni dieta comporta un deficit calorico e un cambiamento nel metabolismo basale, che si traduce nell’utilizzo del grasso corporeo, che viene “bruciato”.
Durante questo percorso, può capitare che venga bruciata anche la massa muscolare, o massa magra; il professionista deve essere pronto a interrompere questo processo, apportando modifiche alla dieta.
Si può usare sempre l’impedenziometria?
Ci sono alcune situazioni in cui il ricambio idrico è alterato, per cui l’esame impedenziometrico potrebbe dare esiti sfalsati e non veritieri; queste situazioni sono:
- Gravidanza
- Forte ritenzione idrica
- Disidratazione
- Insufficienza renale
- Assunzione di diuretici per ipertensione arteriosa
- Disfunzioni surrenaliche
- Denutrizione
In tutte queste condizioni sopracitate, la perdita o l’aumento di peso, non sempre comportano variazioni nella massa grassa.
Si può perdere kili di massa grassa, ma non rendersene conto perché la bilancia segnala 3 kili in più (di liquidi) oppure perdere qualche kilo, ma solo di liquidi e non di massa grassa.
E voi, vi siete mai sottoposti ad una valutazione d’impedenzometria? Fatecelo sapere nei commenti e ricordatevi di seguirci anche sul nostro canale Telegram
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