Lui è triestino ha solo 25 anni ma sta vivendo il vero sogno americano! Finita l’università, Emanuele Biviano è volato in America, per uno scambio culturale (chiamiamolo così) di 3 mesi a Miami, allenandosi al box Peak 360°, insieme nientemeno a…Noah Ohlsen!
Pensate sia tutto? Vi sbagliate! Quest’anno ha anche preso parte ai Mondiali di IF3, svoltosi in Messico, portando a casa il titolo di 5° uomo più forte al mondo di Functional Fitness!
Great Job Man!
Tra un allenamento e l’altro, una competizione e l’altra, siamo riusciti a scambiare due parole con Bivio, approfittando della sua disponibilità e gentilezza, facendoci raccontare tutto il suo vissuto degli ultimi tempi, in questa bellissima intervista:
Ciao Bivio, che piacere averti qui nel nostro magazine! Per chi non ti conosce: raccontaci un po’ di te… chi sei, cosa fai e com’è nata la tua vita da atleta agonistico nel CrossFit®?
Ciao a tutti, grazie mille per l’invito! Come hai detto prima, sono Emanuele Biviano, ho 25 anni e sono nato a Trieste! Diciamo che la mia passione per il CrossFit® è arrivata un po’ per caso, circa 7 anni fa, quando avevo 19 anni.
Ho praticato varie discipline sportive come calcio, tennis e arrampicata e mi sono anche iscritto in palestra, perché ero in quell’età in cui si voleva “avere i muscoletti” per apparire!
Ad un certo punto mi sono stufato e ho cercato qualcosa di diverso. Ho fatto qualche ricerca online, trovando questa disciplina che, appunto, si chiama CrossFit®.
Ho guardato un po’ di video online e ho visto gente che camminava sulle mani, che facevano cose diverse dal solito e quindi mi sono subito incuriosito. Ho prenotato la mia prova ed è stato subito amore!
Il primo anno e mezzo l’ho fatto in maniera molto amatoriale, quasi per gioco, cioè mi allenavo tre volte alla settimana, durante l’estate mollavo perché c’era la pausa estiva…
Dopo un po’ ho capito che mi piaceva davvero, ero comunque bravo e le cose mi riuscivano pertanto ho deciso di impegnarmi di più, allenandomi seriamente e seguendo un programma specifico.
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Dovete sapere che nel box in cui mi allenavo, CrossFit® Audace, c’era un gruppo di atleti agonistici che mi hanno subito spinto e motivato dicendomi “cavolo, sei bravo dovresti far gare”… ed io, un po’ trascinato da queste persone, che credevano più loro in me rispetto al sottoscritto, ho deciso di buttarmi!
All’inizio i risultati non erano molto buoni, però mi piaceva quella situazione e odiavo perdere. Volevo dare il meglio di me e quindi mi sono detto: “voglio diventare forte, voglio essere uno dei grandi” e adesso, piano piano sto lavorando per quello.
Forse ci stai anche riuscendo! Per questo hai deciso di stare 3 mesi in America? E come mai Miami?
Ho deciso di intraprendere questa avventura adesso perché sto vivendo un periodo abbastanza tranquillo della mia vita.
Mi sono appena laureato in Scienze Motorie e, in questo momento, vorrei soltanto fare più esperienze possibili. Ci ho pensato molto e ho deciso di unire due miei desideri: migliorare il mio livello di inglese e perfezionare le mie abilità nel CF.
La mia volontà era proprio di uscire dall’Europa, mi piaceva l’idea del viaggio in America e ho pensato subito a Miami. In primis, perché qui c’è Noah Ohlsen e volevo allenarmi con personaggi del genere!
Ho scritto un paio di mail alle varie palestre, mi sono informato e ho cercato casa! Quando avevo tutto, mi sono detto: “ok, si può fare tre mesi fuori!” ed eccomi qui ?
Qual è la routine per un CrossFitter a tempo pieno negli Stati Uniti?
La mia routine qui in America è leggermente diversa dalla quella italiana!
In Italia, solitamente faccio due sessioni al giorno: inizio la mattina, poi pranzo, lavoro e poi la faccio la seconda sessione.
Invece qui, non potendo lavorare né nulla, ho dovuto adattarmi. Ho conosciuto un gruppo di ragazzi con cui mi alleno solitamente. Arriviamo in palestra per le 10 e ce ne andiamo per le 14:30/15.
Come avete visto sui social, certe volte mi alleno anche con Noah Ohlsen, ma non sempre, perché è molto impegnato! Quindi, con i ragazzi facciamo una super sessione, molto lunga e con un piccolo intervallo in mezzo.
Diciamo che comprimiamo quasi due sessioni in una. Le prime due settimane sono state davvero dure ma poi ho preso il ritmo e ora è diventato una consuetudine.
Quando finisco di allenarmi, torno a casa, pranzo e dopodiché lavoro un po’ al computer. Se non ho nulla da fare, vado in spiaggia, mi rilasso, esco a conoscere nuova gente e esploro un po’ Miami!
Passerai queste festività a Miami: com’è il clima? Con chi passerai questo periodo?
Starò a Miami fino a gennaio quindi già…passerò qui Natale e Capodanno. Non ho grandi programmi, andrò dai vicini, che sono italiani!
Insomma, non farò granché, devo rispettare la routine, dormendo almeno 8 ore e svegliandomi presto la mattina per ricominciare gli allenamenti… meno male che non sono molto affezionato a queste ricorrenze!
Allenamento sempre, insomma! E com’è stato il percorso sull’IF3 che ti ha portato in Messico per i Mondiali?
Beh, il mio percorso in IF3 è iniziato due anni fa, quando c’è stata per la prima volta la qualifica per il Mondiale a Senigallia, nel box di Andrea Barbotti.
Era ancora periodo un po’ così col covid, ma comunque siamo riusciti a fare la gara. Mi sono qualificato insieme a Stefano Carosso, Iurii Marincenco, Chiara Salandra, Jasmine Ghilardi e Elisa Fuliano.
Questo era il primo anno per me e il primo anno per l’Italia. L’esperienza mi è piaciuta davvero tanto e ho deciso di riprovare quest’anno, ottenendo di nuovo la qualifica.
Tuttavia, questa volta i Mondiali si sono svolti in Messico, meta molto distante, anche se molto bella! Per cui è saltato il viaggio per tutto il team praticamente, soprattutto per motivi economici!
Visto che ero già Miami, che è decisamente più vicina, sono riuscito a partire grazie anche all’aiuto economico della Federazione Functional Fitness!
È stato grandioso!
E ci crediamo! Quali sono i feedback? Com’è stato gareggiare in Messico?
Come ho accennato prima, è stato bellissimo e tutto sommato la gara è andata bene dai!
Mi è piaciuto molto la location, il Messico è davvero pazzesco. In più, il tutto era organizzato bene, quindi, feedback più che positivo!
Sei finito 5° overall, nonostante le difficoltà è un ottimo posizionamento. Secondo te, cosa ti ha impedito di arrivare al podio?
Esatto, ho finito la competizione al 5° posto, anche se non nego che avevo qualche aspettativa e puntavo al podio.
Il wod che mi ha penalizzato è quello di 250 m di nuoto più 2 miglia di corsa (3200m). Non mi è andato male per il nuoto, perché sono uscito dall’acqua tra i primi, ma perché nella corsa mi hanno superato veramente in tanti e ho perso molti punti.
Ma, come dico sempre, ogni gara lascia qualcosa quindi va bene così, serve anche questo!
Peccato davvero… e c’è stato qualche wod che hai sentito “tuo”, che ti è piaciuto di più, insomma?
Il workout dove ero indubbiamente più sicuro di fare bene era quello della forza, quindi for time: 10 snatch a 93kg e 10 Clean & jerk a 125kg.
Avendo dei massimali alti su questi movimenti, ero convinto sarebbe andato bene, infatti ho finito secondo!
Sappiamo che la tua prossima sfida è il TYR Wodapalooza 2023: ci racconti con chi gareggerai e come vi state preparando?
Si, tra qualche settimana gareggerò al Wodapalooza qui a Miami, nella categoria TEAM. I miei compagni di avventura saranno Edoardo Talon e Andrea Ferrero, siamo il team Road to Asgard.
Anche se sono in America ed i ragazzi in Italia non cambia molto, perché comunque saremmo stati distanti e più di una o due volte, non avremmo potuto allenarci insieme.
Quindi, ognuno si sta allenando a casa sua e stiamo cercando di fare del nostro meglio. Io ed Edoardo abbiamo già gareggiato più volte insieme in team, quindi ci conosciamo bene e non abbiamo grandi problemi di sincronia.
Con Andrea Ferrero, invece, non ho mai avuto modo di gareggiarci insieme, però come atleti siamo simili: abbiamo gli stessi punti di forza e anche le stesse debolezze!
Diciamo che siamo sicuri che non sarà un problema intenderci…Comunque i ragazzi arriveranno qui qualche giorno prima della competizione quindi lavoreremo un po’ di più sui movimenti con il worm, giusto per ritoccare e un po’ perfezionare i piccoli particolari.
Infatti ci chiedevamo, come mai la decisione di gareggiare in team?
Secondo me, una gara all’estero così lontana e in una meta così costosa penso sia più divertente farla in team, anziché individualmente.
Come individuale è veramente complicato qualificarsi, visto che gli slot disponibili sono davvero pochi. Andando in team c’è più probabilità di essere ammessi e ci vai più sereno!
Ci siamo qualificati sicuramente bene, ma il livello generale è molto alto dato che competono tanti atleti dei Games. Ma con il fatto che saremo tanti italiani là, credo che sarà una bella esperienza per tutti!
Giusto per concludere, ci racconti quali sono le tue prossime sfide?
Dopo il Wodapalooza inizia la stagione del 2023! Sicuramente l’obiettivo sono le Semifinals. Vorrei qualificarmi per cercare di ottenere un slot per i Games!
Lo so che non sarà facile, però secondo me l’importante è crederci sempre! Tutto quello che faccio giornalmente è improntato a quello!
Magari non sarà quest’anno, non sarà il prossimo, ma prima o poi raggiungerò il mio obiettivo di vincere l’invito ai CrossFit® Games.
Per il resto, vorrei divertirmi, conoscere persone nuove di questo mondo perché più si fa conoscenza, più possibilità si aprono! Il solo fatto di viaggiare per far gare e stare in questo ambiente, è davvero essenziale!
E noi allora ti auguriamo con tutto il cuore di raggiungere tutti i tuoi obiettivi! Vi raccomandiamo di seguire le avventure di Emanuele Biviano sul suo profilo IG @oividbivio e di non perdere il Wodapalooza, che si svolgerà a Miami il 14-15 Gennaio 2023 visto che ci saranno tanti atleti italiani in gara.