I deadlift sono uno degli esercizi più importanti del fitness e offrono svariati benefici; richiedono la forza del core, che aiuta a stabilire schemi motori sicuri, a stabilizzare il tronco e a migliorare la coordinazione e l’agilità.
Uno dei punti di forza dei deadlift è la loro versatilità, infatti esistono molte varianti che consentono di adattare l’allenamento alle proprie esigenze, obiettivi e capacità; una delle varianti principali è proprio il romanian deadlift.
Scopriamo insieme la differenza tra i deadlift classici, i romanian deadlift e i muscoli che vanno ad allenare.
Deadlift tradizionali
Come si esegue un deadlift tradizionale?
- Mettersi in piedi con i piedi alla larghezza delle spalle e il bilanciere davanti ai piedi
- Allargare il petto e porre i fianchi un po’ più indietro
- Piegarsi in avanti e afferrare il bilanciere
- Premere i piedi sul pavimento e spingere i fianchi in avanti per raggiungere la posizione eretta
- Tenere il bilanciere appena sotto i fianchi, mantenendo gambe, schiena e ginocchia dritte
- Tornare alla posizione di partenza spingendo i fianchi indietro e accovacciandosi per appoggiare la sbarra a terra.
Muscoli coinvolti
I deadlift tradizionali rafforzano soprattutto la parte inferiore del corpo, coinvolgendo i seguenti muscoli:
- Trapezio
- Schiena
- Addominali
- Glutei
- Fianchi
- Adduttori
- Quadricipiti
- Tendini del ginocchio.
Romanian Deadlift
Come i esegue il romanian deadlift?
- Impugnare la sbarra all’altezza dei fianchi con presa overhand (i palmi rivolti verso il tuo corpo)
- Portare le spalle indietro mantenendo la colonna dritta
- Spingere i fianchi all’indietro mentre si abbassa lentamente la sbarra verso i piedi
- Spingere i fianchi in avanti per raggiungere la posizione eretta con il bilanciere davanti alle cosce.
Muscoli coinvolti
Il deadlift rumeno mira di più ai tendini del ginocchio rispetto a un deadlift tradizionale; inoltre lavora sui gutei e sui flessori dell’avambraccio.
Deadlift tradizionale vs Romanian Deadlift: quale scegliere?
Anche se non c’è un tipo di deadlift superiore agli altri, ci sono alcune differenze fondamentali tra i vari tipi.
Per decidere la variante più adatta, è bene pensare ai propri obiettivi, ai punti di forza e ai limiti personali, nonché al tipo di sollevamento che fa sentire più a proprio agio.
Nell’esecuzione dei vari tipi di deadlift bisogna tenere la testa leggermente sollevata, soprattutto se si hanno problemi al collo; la stabilità delle ginocchia durante l’esecuzione rende questo esercizio, in tutte le sue varianti, sicuro per chi ha problemi alle ginocchia.
Il romanian deadlift è ideale per chi desidera rafforzare i tendini del ginocchio ed esercita una minore pressione sulla schiena, perfetto per chi ha problemi in questa zona.
La variante tradizionale, invece, può rafforzare maggiormente la parte bassa della schiena, mentre quelli rumeni sono perfetti per chi soffre di lombalgia.
I romanian deadlift sono un’ottima opzione per chi vuole aumentare la mobilità dell’anca e stimolare i glutei, il che è utile nelle attività che richiedono di piegarsi e in movimenti come lo squat.
Bisogna sempre pensare agli obiettivi che si vogliono raggiungere e alle eventuali limitazioni personali per creare il piano di allenamento ideale ed eseguire gli esercizi in modo sicuro ed efficiente, soprattutto quando si provano nuove tecniche.
E voi, quale variante di deadlift preferite? Fatecelo sapere nei commenti!
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