Il workout in palestra è fondamentale per migliorare le proprie performance e lo stato di salute generale; chi pratica sollevamento pesi, prima o poi, si imbatte per forza nel cedimento muscolare, ovvero il punto in cui non si riesce più a completare una ripetizione e, quindi, anche nello “stickin point”, il punto critico dell’alzata, che aumenta le probabilità di infortuni e di mala esecuzione dell’esercizio.
Lo stickin point si verifica in tutti i tipi di sollevamento, in particolare in quelli più grandi: panca, squat e deadlift. Vediamo che cos’è e come superarlo!
Stickin point: che cos’è?
Ci sono diverse definizioni dello stickin point nella letteratura scientifica, tra cui:
- “Il punto dell’intervallo di movimento durante un esercizio in cui la velocità verso l’alto del carico diminuisce o raggiunge lo zero”
- “il momento in cui chi solleva il peso incontra una difficoltà nell’esercitare una forza efficace contro il carico”
- “il punto più debole nel range di movimento di un esercizio, dove la resistenza esterna ha il maggior vantaggio meccanico”.
In parole semplici, lo stickin point si riferisce a quell’angolo articolare in cui l’esercizio diventa d’improvviso difficile da completare e si ha come la sensazione che il carico sia più pesante.
Alcune definizioni si concentrano sulla velocità del movimento, altre sulla forza, non c’è un’unica definizione corretta, ma tante sfaccettature differenti da tenere in considerazione.
Stickin point e svantaggio biomeccanico
Ci sono due tipi di svantaggi biomeccanici che entrano in gioco durante il sollevamento:
- Relazione forza-lunghezza: i muscoli producono forza sia attivamente sia passivamente; la produzione di forza attiva avviene attraverso la contrazione muscolare, mentre quella passiva è dovuta agli elementi non contrattili nei muscoli quando vengono allungati. La forza sviluppata dal muscolo dipende dalla lunghezza a cui avviene la contrazione; quando il muscolo è più corto, la forza attiva disponibile è bassa.
- Relazione forza-velocità: è importante comprendere la reazione del muscolo in seguito all’applicazione di un carico crescente. La relazione tra forza e velocità non è lineare; al diminuire del carico applicato, aumenta la velocità di accorciamento fino alla velocità massima che si ottiene a carico zero. Quando il carico è massimo, invece, la velocità è minima. Il punto di forza massima dei muscoli varia in base alla lunghezza iniziale del muscolo, mentre la velocità massima dipende dalle tipologie di fibre che compongono il muscolo.
Stickin point: strategie per superarlo
Lo stickin point è una condizione multifattoriale, per cui rappresenta un ostacolo difficile da superare per tutti gli atleti; vediamo alcune strategie di allenamento per provare a superarlo:
- Esercizi di isolamento su determinati muscoli: alcuni esercizi di isolamento su uno specifico muscolo, considerato più debole degli altri, possono essere utili per superare lo stickin point. Ad esempio, nella bench press, potrebbe essere utile rafforzare il gomito, se il punto debole è il tricipite brachiale
- Speed work training: questa strategia consiste nell’eseguire serie ripetute a bassa intensità e alta velocità; questa tecnica di allenamento può aiutare a rendere i muscoli meno affaticati e più flessibili
- Isometria: le ripetizioni isometriche, statiche e in cui la lunghezza del muscolo e l’angolo articolare non cambiano nonostante la forza di contrazione, possono essere una strategia vincente per superare lo stickin point e migliorare la propria performance.
E voi, conoscevate lo stickin point? Fatecelo sapere nei commenti e seguiteci anche sul nostro canale telegram
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