Arbitri e giudici di gara, poverini.
In ogni sport queste figure catalizzano odio, ire e imprecazioni degli spettatori (non solo dei più fanatici). E sono in qualche modo sottovalutati: è classico considerarli come ex-sportivi che hanno tentato il salto, ma non ce l’hanno fatta.
E la vita del judge CrossFit®, com’è?
Uno sbattimento.
Indice
Occupatissimo
Perché il nostro sport preferito consta di gare e gare, distribuite su tutto il territorio nazionale.
Se sei un judge (a seconda dell’organizzazione della gara: non hai titoli, hai fatto il corso judge online, sei Level 1) le gare ti occupano un weekend. Lungo, perché devi metterti in movimento già il venerdì.
I primi briefing infatti sono il venerdì sera, alle 19.
Da questo momento fino al termine della competizione, per il judge non esitono momenti liberi.
Ore 19 della sera prima della gara: il briefing
L’head judge ha un compito importantissimo: ricordare ai giudici che coordina che i protagonisti della gara… non sono loro, ma sono gli atleti.
Si passa poi ad analizzare e valutare i WOD previsti dalla competizione, confrontandosi sul modo di giudicarli: dal flow al dettaglio più insignificante, tutto viene preso in considerazione.
Poi si cena, però, giusto?
No: perché c’è il briefing degli atleti (ai quali i judge partecipano in silenzio, ma almeno è un’altra occasione per ripassare i WOD).
La giornata della gara
Tra le 7 e le 7 e mezza c’è il primo briefing della giornata – a tutti gli effetti, un ripassone di quelli precedenti.
A breve, gli atleti della prima heat si scalderanno nell’area warm up.
Le gare… beh, ci sarai stato. Musica a palla, adrenalina, gente che dà il massimo.
Sudore.
Non c’è un momento di respiro. I judge tengono d’occhio ogni singola rep, guardiani dello spauracchio chiamato no rep.
Dopo pranzo (un modesto tappabuchi offerto dall’organizzazione, che per motivi di… organizzazione, appunto, sei caldeggiato a consumare il più in fretta possibile), c’è il taglio.
Dal taglio in su
Meno atleti significa meno heat, e quindi (un po’) meno tensione… non proprio.
Perché ora chi fa sul serio inizia a spingere – negli occhi la prospettiva del podio.
Un altro briefing judge poi un altro per gli atleti, e si scoprono i WOD di semifinali e finale.
Arriva il secondo taglio: quello dei judges. Sempre responsabilità dell’head judge, perché sta a lui scegliere i giudici più esperti e competenti: in queste fasi ci vuole l’esperienza… e le responsabilità sono grandi.
Cosa serve per essere un buon judge del CrossFit®
Se pensi che tutto questo sia un impegno, ricorda che il ruolo più delicato è quello dell’head judge, non solo per le decisioni che deve prendere, ma perché qualunque complicazione e qualunque scazzo dovrà gestirselo lui.
Se ancora ti attrae questa carriera – che purtroppo carriera ancora non è, almeno qui da noi – al di là del titolo (che, come abbiamo visto, in Italia non sempre è richiesto) per essere judge serve
- Fare CrossFit®. Crederci tantissimo, allenarsi duramente, darci dentro
- Studiare gli standard dei movimenti (soprattutto quelli che cambiano nel tempo)
- Partecipare a tante, tantissime competizioni: è il modo migliore per affinare la capacità di giudizio e per imparare a gestire la tensione della gara
- Lavorare con head judge di primo livello, che hanno esperienza da vendere
E poi… voglia di essere strattonati in giro per lo stivale, di perdere più di qualche weekend, di dormire poco e di stare in quel caos che rende uniche le nostre competizioni preferite.