Fare o non fare il pasto libero? Ogni settimana chi segue regolarmente la dieta si pone questo quesito. Il “cheat day” (giorno libero in cui poter mangiare ciò che si vuole) o il “cheat meal” (pranzo o cena liberi) ci permettono di soddisfare il nostro palato, di staccare dalla rigida routine della dieta e di condividere un momento sociale con amici e parenti, ma sono solo aiuti psicologici o hanno anche dei riscontri positivi in termini metabolici e fisiologici?
Indice
Quando “barare (to cheat)” non è affatto barare
Non tutti sanno che il tanto temuto pasto libero ha effettivamente dei benefici non solo di appagamento psicologico!
Se si segue una dieta ipocalorica e povera di carboidrati a lungo, il tasso metabolico (il numero di calorie che il corpo brucia ogni giorno) diminuisce; il corpo si comporta così per preservare le energie, nel momento in cui non gli viene dato tutto ciò che vuole.
Le cellule adipose sono fondamentalmente serbatoi di carburante di riserva; se iniziamo a svuotare questi serbatoi, il corpo proverà a conservare grasso per eventuali esigenze future; quindi, ironia della sorte, più è rigida e rigorosa la dieta, più efficiente diventa il corpo ad utilizzare meno calorie per svolgere le stesse funzioni.
Quando il metabolismo si blocca, diventa più difficile continuare a perdere grasso corporeo, perché bisogna ingerire sempre meno calorie per farlo; questo comporta una continua diminuzione delle calorie fino a compromettere la massa muscolare (leggi l’articolo sul reset metabolico qui!).
Il cheat meal, grazie all’aumento improvviso di calorie soprattutto derivate da grassi e carboidrati, può aiutare a prevenire il rallentamento del metabolismo.
Cheat meal come un premio
Fare il cheat meal ci aiuta mentalmente e fisicamente! Qualsiasi dieta che privi il corpo per troppo tempo di alcuni nutrienti, è destinata a fallire.
La dieta deve essere realistica per poter durare e non mangiare MAI i propri cibi preferiti non lo è affatto. Il pasto libero aiuta a rendere più facile seguire la dieta e anche a sorvegliare meglio noi stessi: il cheat viene visto come un premio e questo ci spinge a fare di tutto per guadagnarlo (seguire attentamente la dieta e allenarci con tutte le nostre forze).
Cheat meal o cheat day?
La risposta a questa domanda è: dipende!
Dai tuoi obiettivi, da come il tuo corpo reagisce agli “sgarri”, dal tipo di dieta…Se stiamo seguendo una dieta povera di carboidrati, il nostro corpo risponderà meglio a un’intera giornata ricca di carbs, piuttosto che ad un solo pasto; possiamo anche considerare questa giornata una “ricarica pulita” e quindi concederci un pasto libero un altro giorno della settimana.
Non ci sono risposte uguali per tutti, ognuno conosce il proprio corpo e deve imparare a saperlo ascoltare; se il cheat non interferisce con i nostri progressi possiamo anche provare ad averne più di uno!
Se, invece, i progressi rallentano o addirittura si prende peso, dobbiamo ridurre la frequenza dei pasti liberi. Un consiglio importante è quello di far coincidere il cheat day o cheat meal con il giorno di allenamento dei muscoli carenti, in modo che questi possano trarre beneficio dal miglioramento della performance e dall’aumento del metabolismo.
Auto-monitoraggio dei cheat meals
Non esiste una formula universale per i pasti liberi; dobbiamo solo essere onesti con noi stessi: se mangiare pizza, birra e gelato ogni sabato sera blocca la nostra perdita di peso, la soluzione è piuttosto semplice; dovremo fare un cheat più realistico.
Se, invece, questo pasto libero ci aiuta nella perdita di grasso, allora, possiamo concederci qualche sgarro in più, ma dobbiamo limitarci quando vediamo che il nostro corpo va in stallo.
E voi come vivete il cheat meal? Quali sono i vostri piatti preferiti del sabato sera? Fatecelo sapere nei commenti!
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