C’è stato un lungo, intenso momento epico in cui gli sport dell’acciaio si materializzavano nella ghisa. Ai due capi del bilanciere potevi infilare solo ed esclusivamente delle “fette” di ghisa – pressoché inesistente qualsiasi sagoma a forma di maniglia, e spesso mancava anche un “bordino” che rendesse facile afferrare il disco (il lavoro accessorio sulla grip era comunque assicurato).
Dovevi comunque ringraziare, perché già ti andava bene: ce l’hai presente la classica immagine di Paul Anderson, storico strongman, con due ruote di carro caricate in spalla, e il povero il bilanciere piegato dal peso? O gli “oggetti strani e pesanti” che i primi strongman recuperavano dai ferrivecchi, e usavano per allenare alzate improbabili?
(bei tempi)
Indice
Benvenuti, bumper plates
Il fatto è che a quei tempi c’erano meno limitazioni, meno fisime, meno palestre commerciali che avessero a lamentare del rumore della ghisa sul linoleum… e meno parquet così svenevoli dal cominciare a tremare al primo segno di un PR di stacco da terra.
La ghisa è un materiale aggressivo, capace di lasciare notevoli segni del tuo passaggio in sala pesi, ma anche di “intromettersi” come una presenza solida, invadente e rumorosa nello spazio dove quale ti stai allenando.
Ecco quindi la nascita del bumper plate – e la sua diffusione per merito dell’amatissimo CrossFit®… ma anche del fiorire delle home gym.
Cos’è un bumper?
Il bumper plate è un cuore d’acciaio, ricoperto da uno spesso guscio di gomma rigida. Sembra la descrizione di un sensuale gelato, ma è proprio così.
Il rivestimento in gomma è dà una serie di caratteristiche al disco che quelli in ghisa proprio non hanno:
- la capacità di fare dei rimbalzi controllati
- la capacità di attutire il rumore
- non si congelano (troppo) se ti alleni in outdoor nelle stagioni fredde
Tutti i bumper sono creati uguali?
No: un bumper deve essere di qualità, soprattutto se pratichi una disciplina dall’alto tasso di dropping, come CF e oly. A quel punto, un bumper scadente lo vedi subito, perché inizierà a creparsi – e finirà per rompersi.
L’altra caratteristica che devi tenere da conto, quando stai per scegliere i bumper per la tua home gym, è la rimbalzosità:
- un buon rimbalzo lo riconosci
- un bumper troppo elastico rischia di rimbalzare senza controllo, magari finendoti addosso
- un bumper troppo rigido rovina il flow dei tuoi WOD
Fai in modo poi, dato che al giorno d’oggi è piuttosto facile, di scegliere bumper codificati per colore. Ti aiuterà ad essere più veloce nelle operazioni di carico e scarico dei bilancieri.
Infine: esistono bumper di “grado competizione”, il cui peso è tarato.
Quindi, cosa compro?
Dipende da come ti alleni. CrossFit®? Bumper. Oly? Bumper. Bodybuilding? Misto. Strongman? Ghisa.
Powerlifting old school con allenamento all’aperto in Russia al centro di una radura in un bosco di betulle, il rack è costruito con il ferro di recupero di un vecchio cantiere navale, e tra una serie e l’altra devi tenere d’occhio che non sbuchi l’orso a chiederti se hai finito la serie?
Davvero mi stai chiedendo che dischi comprare?
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