Quando ti ritrovi davanti al Rogue Invitational, non servono presentazioni: sai già che sarà duro, imprevedibile, feroce. Quest’anno, ad Aberdeen, abbiamo assistito esattamente a questo. Nove eventi, venti tra i migliori atleti del pianeta per categoria e un weekend in cui ogni minuto è sembrato decisivo.
Il verdetto finale? Jeff Adler e Laura Horvath sono tornati sul trono.
Ma dietro ai loro nomi si nascondono storie di riscatti personali, sorprese, crolli improvvisi, lacrime e orgoglio. Questa è la cronaca di un’edizione che ricorderemo a lungo.

Indice
CLASSIFICA MASCHILE – TOP 20
| # | UOMINI | Punti |
| 1 | Jeff Adler | 715 |
| 2 | Justin Medeiros | 685 |
| 3 | Roman Khrennikov | 665 |
| 4 | James Sprague | 650 |
| 5 | Jay Crouch | 640 |
| 6 | Jayson Hopper | 630 |
| 7 | Ricky Garard | 595 |
| 8 | Pat Vellner | 560 |
| 9 | Colten Mertens | 480 |
| 10 | Austin Hatfield | 465 |
| 11 | Chandler Smith | 460 |
| 12 | Henrik Haapalainen | 455 |
| 13 | Jonne Koski | 385 |
| 14 | Gui Malheiros | 365 |
| 15 | Fabian Hermans | 355 |
| 16 | Björgvin Karl Guðmundsson | 350 |
| 17 | Saxon Panchik | 345 |
| 18 | Harry Lightfoot | 335 |
| 19 | Sam Kwant* | 195 |
| 20 | Uldis Upenieks** | 35 |
* Ritirato
** Ritirato
CLASSIFICA FEMMINILE – TOP 20
| # | DONNE | Punti |
| 1 | Laura Horvath | 760 |
| 2 | Alex Gazan | 675 |
| 3 | Lucy Campbell | 625 |
| 4 | Emma Lawson | 620 |
| 5 | Olivia Kerstetter | 610 |
| 6 | Danielle Brandon | 590 |
| 7 | Grace Walton | 530 |
| 8 | Dani Speegle | 515 |
| 9 | Brooke Wells | 505 |
| 10 | Arielle Loewen | 495 |
| 11 | Maddie Sturt | 470 |
| 12 | Alexis Raptis | 455 |
| 13 | Emily Rolfe | 445 |
| 14 | Paige Rodgers | 440 |
| 15 | Manon Angonese | 420 |
| 16 | Elisa Fuliano | 330 |
| 17 | Abigail Domit | 295 |
| 18 | Paige Semenza | 255 |
| 19 | Haley Adams | 215 |
| 20 | Emma Tall * | 155 |
* Ritirata
Com’è Andato Il Weekend Di Rogue Invitational 2025
Adler: il ritorno del re
Nove eventi, zero esitazioni: Jeff Adler ha ritrovato la familiarità del gradino più alto grazie all’arma più potente che un atleta possa avere sul floor: la costanza.
L’inizio non è stato dominante, ma Adler ha carburato durante il weekend fino a prendersi leader-jersey e titolo.
Alle sue spalle, Justin Medeiros. Il due volte campione del mondo ha riassaggiato l’aria di un podio che sembrava lontano solo un anno fa. Sta tornando? Sì, con meno fuoco scenico, più solidità.
Al terzo posto: Roman Khrennikov, che ancora una volta ha dimostrato di poter stare con i migliori in ogni scenario — soprattutto quando si parla di eventi lunghi e grinding.
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Horvath: potenza, tecnica, controllo
Laura Horvath ha fatto la Horvath.
Una gara solida, sicura, con due vittorie di evento (E4 e E5) e pochissimi errori: nessuna sorpresa nel vederla dominare la leaderboard.
Il ritorno che emoziona? Alex Gazan, seconda.
Cinque mesi dopo un incidente stradale che avrebbe potuto mettere la parola fine alla carriera, eccola sul podio, di nuovo. Standing ovation.
A completare il podio Lucy Campbell, sempre più una certezza europea.
La Corsa Al Terzo Posto
Il bello è stato che il podio — in entrambi i campi — non è stato deciso fino all’ultimo sandbag carry. Letteralmente.
Medeiros vs Khrennikov
Campbell vs Lawson
Tutto all’ultimo respiro.
Incidenti E Ritiri
Non è stato un Rogue facile. Oltre ai classici imprevisti da gara, il weekend è stato segnato da diversi ritiri:
- Uldis Upenieks → strappo al polpaccio durante i log clean & press → ritiro
- Emma Tall → infortunio alla spalla durante il warm-up dell’evento 3 → ritiro
- Sam Kwant → rottura del tendine d’Achille → ritiro
E non è tutto.
- Emily Rolfe → stiramento al polpaccio, ha comunque terminato la competizione
- Harry Lightfoot → mal di schiena, ha comunque portato a termine il weekend
E poi molti si sono accorti che Gui Malheiros non era al 100%…e la spiegazione è arrivata direttamente da lui con alcune stories sul suo profilo.
Gui Malheiros: Una Stagione Amara
Per Gui Malheiros, il Rogue Invitational 2025 non è stato il palcoscenico che sperava.
Chi lo segue da anni sa bene che queste arene sono spesso il suo habitat naturale: esplosività, momenti highlight, power output da brividi.
Eppure, questa volta, quel lampo non si è mai acceso.
Arrivato ad Aberdeen, Gui portava con sé un bagaglio più pesante del solito:
una lussazione alla spalla subita a giugno durante il Red Bull Rancher Strong Competition.
Stop forzato, fisioterapia, ritorno.
Sembrava tutto in ripresa, ma il destino ha deciso diversamente:
nei giorni immediatamente precedenti al Rogue, durante il Wodapalooza SoCal in California, la spalla si è di nuovo lussata.
Tempo ristretto, recupero impossibile.
Così, Malheiros ha messo piede al Rogue con un problema concreto:
dolore costante e paura di peggiorare la situazione.
Il risultato? Un Gui evidentemente più “spento”, trattenuto in tutto ciò che richiedeva pressing o grandi espressioni di potenza.
Il campo gara, poi, non ha aiutato:
gli eventi 2025 hanno premiato soprattutto gli atleti più resistenti, capaci di mantenere ritmo su prove lunghe e tecniche — non esattamente il terreno ideale per un profilo esplosivo come il suo.
Quello che di solito è il suo marchio di fabbrica, il famoso “Momento Malheiros”, questa volta non è mai arrivato.
Chiude così 14° in classifica, con soli tre piazzamenti dentro la top 10.

ELISA FULIANO
La prima italiana della storia al Rogue Invitational
Questa, lasciatecelo dire, è la parte che ci scalda di più.
Elisa Fuliano è stata la prima e unica italiana a competere al Rogue Invitational.
E no: non è venuta per “fare esperienza”. È venuta per dimostrare di che pasta è fatta!
Ha chiuso 16ª su 20, ma con due piazzamenti davvero incredibili:
✅ 6° posto nell’Evento 8
✅ 8° posto nell’Evento 1
Sì, top-10 in due eventi del Rogue.
Contro Horvath, Gazan, Campbell, Lawson…
Non serve aggiungere molto.
Ha lottato, ha gestito, ha sofferto.
E ha dimostrato che il livello ce l’ha.
Che questo risultato non sia un traguardo, ma l’inizio:
Elisa ha lasciato un segno.
E noi siamo certi: tornerà.
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Cosa Resta Di Questo Rogue Invitational 2025
- Adler e Horvath restano i riferimenti mondiali
- Justin Medeiros sta tornando
- Gazan è una storia di resilienza bellissima
- Campbell non è più “una sorpresa”: è una certezza
- Il campo maschile è sempre più aperto
- Malheiros deve ritrovarsi
- Fuliano ha appena scritto una pagina della storia italiana del CrossFit
Ma soprattutto, Il Rogue Invitational resta una gara unica: poche luci, zero fronzoli, pura essenza. Il CrossFit nudo.
Ed è per questo che lo aspettiamo già.
Perché ogni anno ci ricorda cosa significa davvero «competere».









