Il fatto di passare la maggior parte della nostra giornata a lavoro non è più una novità. Sono almeno otto le ore che devono essere dedicate a produttività e risultati imprenditoriali. E poi c’è chi trasforma una sua passione – o più di una– in lavoro.
Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Indja, una eccellente professionista ed un esempio di determinazione. È riuscita a unire le sue passioni, la fotografia ed il CrossFit®, creando una sua attività. I suoi scatti sono pieni di emozioni, così com’è lei…Un vortice di idee, di voglie, di entusiasmo e di creatività oltre che essere una crossfiter con la “cazzimma”.
Ma questo ce lo racconterà lei, in questa intervista meravigliosa che ci ha concesso qui sotto:
Ciao Jasmine, è un piacere chiacchierare con te. Allora ci parli un po’ di te, qual è il tuo box e il tuo coach?
Il piacere è tutto mio! Mi fate gasare con questa intervista!
Dunque, mi chiamo (per l’esattezza) Jasmine Natalie Imbrioscia Wagner, Ho 26 anni e ho tanti (troppi) interessi, per questo faccio mille cose tra cui allenarmi circa 7h alla settimana, da 3 anni a questa parte, al box di Paruzarro “Crossfit lago maggiore”. Il mio coach Manuel Stranges vide subito del potenziale in me e dopo circa 2 settimane che mi allenavo al suo box mi chiese se volessi competere. Ed io non aspettavo altro.
Sappiamo che fai un lavoro molto particolare, la fotografa in eventi sportivi. Come ti sei approcciata a quest’attività?
Faccio la fotografa da 8 anni (ovviamente è stato un lungo percorso, tutt’ora in corso) e da 2 anni invece lavoro come istruttrice di functional training in palestra. Devo dire che sono riuscita a fare delle mie passioni un lavoro.
La passione per il CrossFit® è nata proprio da questo? Cioè da quegli scatti pieni di emozioni, di energie e di sforzi?
No. Prima è arrivato il CrossFit®. Prima di conoscere questa disciplina fotografavo cose meno concrete e più concettuali. Ero anche più piccola e stavo cercando decisamente di esprimere qualcosa di me stessa. Fotografavo per esigenza, ma dopo aver scoperto la dedizione, la fatica lo sforzo fisico poche altre cose mi sono risultate così altrettanto forti. La mia sete e le mie energie venivano assecondate. Così il focus è cambiato, ora documento quello che vivo e quello che vedo. Niente di concettuale, tutto vero. Il sangue, il sudore, i muscoli che bruciano, il fiato che manca… ora cerco solo di immortalare la realtà.
Infatti questo si percepisce nei tuoi scatti. Ma riguardo a te, segui il programma CS Competitor? Cosa comprende a livello fisico e alimentare?
Lo seguo certo. Ma sono un po’ particolare…un po’ artista, un po’ spirito libero e perciò una testa di cavolo! Se la sera prima di una gara ho voglia di bermi una birra, me la bevo. Non ho la mentalità da vera atleta. Non sono addomesticabile. Ho dei buoni schemi motori, sono solo molto competitiva e abbastanza forte. Per questi motivi il mio coach mi programma allenamenti molto pesanti che sa che posso sostenere, ma non senza un po’ di calci nel culo.
E riesci a partecipare alle gare? Competi e lavori allo stesso tempo? Come funziona?
Io faccio tutto. Non ho detto che faccio bene, ma tutto si. Mi butto in qualsiasi cosa con grinta ed entusiasmo! Ad esempio questo week end ho partecipato alla mia prima gara strongman e ho portato a casa doppio primo posto. Sia per la mia categoria -64kg, sia in classifica generale. Adoro competere, l’ho sempre fatto (13 anni di ginnastica artistica alle spalle), nonostante tutto il mio allenatore diventa matto con me, deve sempre trovare modo di spronarmi, però lo sa che in gara faccio il mio dovere… do tutto, senza paura. perché’ mi manca la testa da atleta, ma non la “CAZZIMMA”.
Ecco, parlando di gare…Nel weekend del 13 e 14 luglio c’è stata la Liguria BeeBad Box Battle 2019. Ci racconti com’è andata?
Ecco appunto… UN DISASTRO.
Come mai? Siete rimaste comunque dentro alla top 10 donna…Cosa dovete migliorare per le prossime?
Ci siamo arrabbiate molto con noi stesse. Durante una competizione la testa deve dominare il corpo. E per noi che siamo delle svampite disagiate è stata una vera impresa cercare di rimanere collegate al pianeta terra. Nel primo WOD dimenticavamo sempre di spostare i dumbbell… SEMPRE. Di 50 rep di hspu abbiamo pensato che 30 potessero essere sufficienti e in area warm up 65kg di clean li giravamo in serenità, in campo gara una fatica incredibile… Un Disastro appunto.
Invece in quale evento avete finito con il miglior punteggio?
Quello dell’hand stand walk, arrivando entrambe dalla ginnastica, siamo state avvantaggiate.
Tu insieme alla tua compagna Simona Pagliuca eravate il team NC. Cosa significa il nome?
In realtà al momento dell’iscrizione eravamo di fretta perché anche lei fa mille cose e siamo due svampite e perciò pericolosissime insieme [ride]. Volevamo un nome che potesse ricordare il fatto che non campiamo mai nulla, ci devono sempre spiegare i WOD e le programmazioni 4 volte… NC sono le iniziali di Non Capiamo. Ma adesso che abbiamo svelato il mistero fa molto meno figo, ci siamo divertite a fare le misteriose.
Sappiamo che fai altre attività, di cui anche lo yoga. Secondo te, questo migliora le tue prestazioni? Quali sono i benefici?
Durante la mia prima lezione di yoga realizzai che in fondo praticavo questa disciplina già da anni, in quanto il CrossFit® ha preso molto dallo yoga e l’ha reso proprio per migliorare la mobilità e per lo stretching finale, senza purtroppo prestare attenzione alla respirazione. Questo per me è stata una vera rivelazione. Dovreste vedermi davvero, sono sempre a mille, quasi mi viene la tachicardia da quanto parlo! Prediligo gli sport che alla fine di una sessione mi facciano sentire stanca morta ed esausta, mi porto da sempre, sempre al limite… Poi un giorno mi sono seduta e sono rimasta in ascolto dei miei respiri… Lenti e profondi…all’istante avrei voluto saltare in piedi e fare SQUAT ma poi ho iniziato a sentirmi davvero, ho ascoltato il mio corpo, la mia mente… Per me era diventato troppo facile ormai strafare, portarmi il mio corpo ai confini dello sforzo, ma la cosa opposto no, questa cosa era nuova, ed era molto più difficile, così difficile che ho subito accettato la sfida.
Provate a mantenere un’asana [posizione yoga] dolorosa o anche solo scomoda per 10 respiri yogici… rimanete lì per almeno 4 minuti. Sembra una cazzata, ma provateci. Noi crossfiter siamo abituati a ben altro. Solitamente in 4 minuti abbiamo già fatto 30 burpees, 20 c&j, 10 mu e 200 m RUN…Oltre a migliorare ulteriormente la mobilità trovo un grande beneficio dal punto di vista dell’allungamento muscolare, le contratture si sciolgono quasi completamente. Consiglio fortemente a tutti di provare a praticare yoga almeno 1 volta a settimana!
Per chi fosse interessato, il profilo di Indjia è: @indja_photographer, noi consigliamo di seguirla!
Foto di Jasmine by @fotografiaarona