Con pochissimi anni di esperienza alle spalle, questa ragazza bergamasca di 21 anni, che si definisce “una testolina matta” è riuscita a piazzarsi al 6° posto RX Women ai CrossFit French Thwrowdown 2019. Oltre che essere una grandissima atleta, ha dei sogni ben definiti nel cassetto: vuole lavorare con i bambini e aprire un asilo tutto suo.
In mezzo ai suoi mille impegni, è riuscita a dedicarci un po’ di tempo, per fare questa bellissima intervista, dove emerge tutto il suo amore per quello che fa, dimostrando che davvero volere è potere!
Iniziamo dalle basi, come il CrossFit è arrivato nella tua vita e da quanto lo pratichi?
Il CrossFit è arrivato nella mia vita due anni e mezzo fa. Ho praticato per 11 anni danza classica e dopodiché ho nuotato e corso per mantenermi in forma. Nell’estate 2016, ero in vacanza e parlando con alcuni sportivi, hanno iniziato a parlarmi di questo sport; io, incuriosita, ho chiesto spiegazioni su come funzionasse. A Settembre, feci la mia prima prova presso CrossFit Bergamo, fu amore a prima vista. Iniziai a praticarlo 2/3 volte a settimana fino ad arrivare ad allenarmi tutti i giorni dopo l’università.
Di quale box sei e chi è il tuo coach?
A Febbraio 2017 mi trasferii al box che ad oggi si chiama CrossFit Reborn Torre e iniziai a seguire una programmazione del box un po’ più specifica per la preparazione alle gare. Poi nell’ottobre 2018 sono entrata a far parte del team Max Effort System, gestito e rappresentato dal coach Benedetto Salvo. Non è stato facile cambiare il mio modo di allenarmi e seguire una programmazione dettagliata e molto corposa, visto che fino a poco tempo prima seguivo una programmazione del box. Ad oggi sono felice di aver fatto questo cambiamento, sì è difficile gestire tutto ma credo che volere è potere.
Verissimo, però non si sa molto dei tuoi trascorsi. Ci racconti un po’ del tuo background nel crossfit?
La mia prima gara fu una gara del box, dopodiché, iniziai a pensare di provare anche altre tipologie, la prima fu la East Coast Challenge in categoria Junior, di cui arrivai prima dopo neanche un anno di crossfit. Poi ho fatto una a team, i “The South Mayhem 2017”, classificandoci seconde o terze. A seguire, ci sono state le Fall Series Junior, dove sono arrivata 6° e l’Italian Box Battle con un team del mio box Reborn.
Dopo questa gara volevo provare a mettermi in gioco, provai le qualifiche dei French Throwdown in categoria Intermediate e conclusi la gara con una quarta posizione. Nell’ottobre 2018 feci la Battaglia di Milano, la mia prima gara RX concludendo con una quinta posizione.
Dopo tutti questi risultati stupefacenti, sei partita per il French Throwdown con quali aspettative?
Le aspettative dei French erano tante, volevo dare il meglio di me come cerco di fare in tutte le gare. Ho dato il meglio di me in ogni allenamento, morendo anche [ride]. Ho avuto una bella crescita in questi mesi, ho lavorato su ogni singolo aspetto sia fisico che mentale. Ho lavorato molto sulle mie difficoltà. All’uscita dei wod ufficiali dei French, il mio coach mi ha fatto provare tutti i workout e abbiamo lavorato su come gestirli al meglio. Le due settimane prima le ho sentite molto perché più si avvicinavano i giorni più mi saliva l’ansia [ride]. Avevo una voglia pazzesca però di andare in gara soprattutto in un evento come i French, già vissuto l’anno prima ma quest’anno in categoria RX. Questa è stata la gara più bella fatta fino a oggi.
E come ti sei preparata nelle settimane precedenti al French Throwdown? Arrivare 6° RX WOMEN è un gran traguardo….
Sono stati giorni intensi. Nei mesi prima il mio coach Benedetto Salvo ha preparato per me una programmazione mirata. Oltre che preparare gli esami per l’università e il lavoro, alla sera mi rinchiudevo al box per potermi preparare al meglio. Questi momenti sono stati meno pesanti grazie anche ai miei compagni di team ( Zenoni, Marianna Caspiati, Elisa Mariani ,Matteo Falgari e Ivan) che mi hanno permesso di spingere di più.
Credo che il bello del crossfit sia anche questo, far parte di un team unico che si spinge e si confronta. Due volte a settimana o più vado ad allenarmi al box del mio coach a Crossfit Adamantio e mi alleno anche al box della mia amica a Crossfit Reborn Almè. Mi alleno tutti i giorni, dalle due alle tre ore al giorno, tranne la domenica che è il mio giorno di rest.
Ci puoi dire come hai vissuto l’esperienza in Francia? Com’erano gli WOD?
I French sono il CrossFit puro e vero, gli atleti sono tutti “uguali”, l’ambiente è bellissimo, organizzazione perfetta e clima stile Games ed è questa la cosa più bella. In campo gara chi finisce prima incoraggia i suoi avversari a non mollare e spesso queste cose non si vedono.
Durante questo weekend di gara il mio coach ha seguito la mia alimentazione in modo dettagliato, prima di ogni workout lui mi faceva fare un riscaldamento specifico per potermi preparare all’evento che dovevo affrontare. Tra un WOD è l’altro riposavo e mangiavo per potermi ricaricare. Ad oggi posso dire che tutti i workout sono stati bellissimi.
C’è stato qualche evento dove hai pensato di non farcela?
Quello che temevo di più era l’evento 1 con corsa, paddle e ancora corsa, ma alla fine è andato bene. L’unico che sapevo che non sarebbe andato benissimo è stato quello del massimale di Snatch , perché sui pesi ho ancora tanto da migliorare. L’evento che è andato peggio è stato il For time, dove dovevo completare 50 Cal Bike e 50 double swing, nella bike non ho fatto fatica ma sugli swing sì, perché non eseguivo bene il movimento e questo mi ha comportato un po’ di no rep.
E in quale hai avuto risultato migliore?
Il WOD che è andato meglio è stato il 7 che è stato l’ultimo che ho fatto, l’ho sentito molto mio. La cosa che mi è dispiaciuta è stata quella di non poter fare la finale e infatti una lacrimuccia mi è scesa, ma va bene così. So di aver dato il meglio di me, ora testa bassa e continuo a lavorare sul prossimo obiettivo da raggiungere.
So che fai mille altre attività, come sono le tue giornate tipo?
Nella vita non faccio solo l’atleta ma sono anche una studentessa universitaria presso l’università di Bergamo e studio scienze dell’educazione per diventare educatrice di bambini.
Le mie giornate tipo sono: università, studio, allenamenti e nel weekend lavoro anche in un bar e a volte anche in settimana. Sono Tanti i sacrifici ma credo che se una cosa si vuole fare si fa, sono molto testarda non per questo sono capricorno [ride]. Sono una persona molto con i piedi per terra, mi piace la vita e oltre che dedicarmi a tutto questo, amo stare con i miei amici e le mie amiche. Per me la vita sociale è importante, perché ti aiuta a staccare dalla routine e ho la fortuna di avere amici che mi stanno vicino e mi sopportano.
Jasmine, ti ringraziamo molto per averci dedicato il tuo tempo, per concludere, ci dici i tuoi prossimi obiettivi?
Sto preparando la tesi e gli ultimi esami da dare in università e sportivamente parlando ho un po’ di obiettivi ma vediamo cosa il futuro mi riserva. Sono sempre pronta a mettermi in gioco e a non mollare mai. Parlando di gare, mi piacerebbe provare i German Throwdown. Oltre a questa anche le Fall Series però a dir la verità non ho ancora deciso bene il mio calendario gare, ma sicuramente vorrò sfidare molto me stessa.
Una cosa che vorrei sottolineare è che la mia passione per lo sport mi è stata trasmessa da mio padre che ha corso per moltissimi anni. Ad oggi, infatti, lo ringrazio sempre per avermi trasmesso l’amore per lo sport.