Lui si definisce un “un narratore di storie con sangue croato e passaporto italiano” e di storie ne ha da raccontare. Zoran Filicic ha alle spalle una carriera incredibile fatta prevalentemente di sport adrenalinici ed emozionanti.
Dallo snowboard, quasi per caso, inizia la sua carriera di commentatore. Sono tanti gli sport che segue, ha una infinità di passioni ma una in comune con tutti noi, lettori di CrossMag: il CrossFit®.
Conosciuto soprattutto per essere la voce del Moto Gp, da qualche anno fa da telecronista per le gare da box. In più, quest’anno sarà la voce italiana dei Reebok CrossFit® Games 2019. Ecco perché lo abbiamo intervistato per voi, così da scoprire un po’ di più riguardo a questo eccellente professionista oltre che atleta.
Sei conosciuto per essere un noto commentatore di Motociclismo. Quali sono le differenze tra commentare lo sport a due ruote e le gare di CrossFit®?
Sono due situazioni completamente differenti ad iniziare dagli attrezzi usati, hai presente il claim “don’t use machines, became a machine”. A parte la filosofia, le due ruote hanno tempi, velocità e sviluppo compressi e immediati da seguire mentre il CrossFit® agonistico è davvero complicato da seguire, oltre che da riprendere e commentare.
Cosa ne pensa Zoran del CrossFit® in Italia? Credi sia una moda del momento e un modo come un altro per far business, o di base c’è un fondamento serio?
Moda, che brutto termine. Dipende dall’utenza ma ancora di più dai coach e dagli owner. Pensa al giornalismo: ritengo che come giornalisti abbiamo il dovere di diffondere l’etica sportiva, raccontare nel modo più veritiero ed imparziale possibile gli eventi, al di là del campanilismo, mettere lo spettatore davanti a più punti di vista che poi formano la realtà, deve essere in grado di farsi la propria opinione.
Per il CrossFit® è un po’ la stessa cosa, è all’interno del box che l’utente sviluppa la propria idea di CrossFit®, per come gli viene passata la filosofia che sta alla base, la passione dell’insegnarlo e del praticarlo, gli obbiettivi raggiungibili, auspicabili o irraggiungibili e il modo di raggiungerli, che è solo ed unicamente uno: il lavoro duro, costante, con passione, senza scorciatoie.
Ci sarà sicuramente chi si avvicina per moda, ma una volta dentro, sudato e sotto un bilanciere, con accanto altri ragazzi e ragazze che non mollano è probabile che scatti qualcosa, che diventi Lifestyle e non più Fashion o Posing.
In sostanza, ho vissuto la stessa domanda nello Snowboard e nel Surf ma alla fine che importa? Importa che sia vero per me, che mi faccia stare bene, che sia parte della mia vita, come lo considerano gli altri non mi interessa poi tanto, fatti loro.
Sì, in effetti la tua è una bella riflessione. Per cui ritieni che il CrossFit® è davvero per tutti? Potrebbe diventare uno stile di vita anche nel “Bel Paese”?
Mi sembra ovvio che sia per tutti, è la base del CrossFit® l’essere per tutti. Stile di vita? Finalmente si sta sviluppando anche qui una certa attenzione sull’alimentazione, sui good habits, sul benessere fisico attraverso il lavoro. L’Italia non è un paese di sportivi, non è facile praticare sport, non si inizia dalle scuole, ha costi alti, devi trovare il tuo sport e poi dove praticarlo. Ci vogliono costanza e dedizione, questa è la difficoltà nel renderlo Lifestyle ed in questo una certa “moda” può aiutare, almeno nel primo approccio.
Purtroppo bisogna combattere coi luoghi comuni ma questo succede un po’ con tutti gli sport meno conosciuti i diffusi, pensa che lo Snowboard è considerato Sport Estremo…[ride] lo Snow, capisci? Io di sport estremo conosco solo l’andare in bici per strada a Milano.
Ecco, parlando di sport estremi, in passato hai dichiarato “… amo gli sport fighi, quelli adrenalinici”, il CrossFit® ti da questa sensazione? Cos’è che t’innamora di questa disciplina?
Adrenalinico? naaa, è di più: è sfida contro me stesso, è miglioramento costante, è un continuo bagno di umiltà. È sport vero e c’è bisogno di sportività, tu tieni conto delle no rep? No? Allora ti stai prendendo in giro e il mondo è fin troppo pieno di gente che si racconta bugie, sul floor non puoi e se lo fai hai solo ingannato te stesso, la sconfitta peggiore che ci sia.
Immagino che con il lavoro che fai viaggi tanto e spesso. Riesci a seguire una routine di allenamento? Avrai girato parecchi box in giro…
È il bello del CrossFit®: apro CrossFit® Affiliates Maps e solo dopo faccio la ricerca dell’hotel, che sia tra il luogo di lavoro ed il box. Una volta individuato il box hai tre scelte: seguire in open box una programmazione specifica per te (ma ne vale la pena solo se sei un atleta), seguire in open box il programma di crossfit.com (e qui, di default, non sbagli), oppure droppare nelle class, che è sempre stata la mia scelta.
Mi piace provare box nuovi, andare a trovare e conoscere gente che vedo in giro o che ho conosciuto alle gare o sui social, vedere nuovi approcci all’allenamento ed ogni box è caratteristico in questo. Mi piace l’atmosfera della class, non amo il personal invece, che trovo estremamente utile per affinare o approfondire dei movimenti o delle skills specifiche ma toglie la parte di condivisione del CrossFit®. In sostanza mi alleno in giro per necessità, il problema è che non riesco a seguire una programmazione specifica ma preferisco i drop nelle classi, ameno adesso gravito intorno a tre box per gran parte dell’anno: CrossFit® Venezia, Reebok CrossFit® Officine e CrossFit® Fuerteventura, visto che passo la maggior parte del tempo tra Venezia, Milano e soprattutto Fuerte.
…continua.
Vi è piaciuta l’intervista finora? Allora restate in attesa della parte 2 che uscirà domani e sarà ancora meglio! Intanto andate a controllare il profilo di Zoran per conoscere un po’ di più delle sue passioni @viaggio_solo!