Abbiamo intervistato Omar Lannunziata, uno degli esponenti del CrossFit in Italia e organizzatore di alcune gare importanti.
Come ti sei avvicinato al CrossFit? In che modo in generale ti sei avvicinato al mondo dello sport e con quale disciplina?
Sono Omar Lannunziata Owner e Headcoach CrossFit Whitehand, delegato provinciale Torino FIPE, organizzatore e fondatore della Torino Challenge e della Lift&Drop. Mi sono avvicinato al mondo dello sport con le discipline da combattimento, per le quali la mia preparazione era molto simile alla metodologia CrossFit, anche se non così ben strutturata. Questo è il motivo per cui nel 2011 ho deciso di dedicarmi al CrossFit a tempo pieno e ho voluto creare il mio Box, che è uno dei pionieri a Torino: CrossFit Whitehand.
Vuoi parlarci di tue esperienze personali e dell’organizzazione di gare, eventi e competizioni?
Certo, nel 2012 in collaborazione con Ivan Greppi (owner CrossFIt Badbox) ho organizzato la mia prima competizione. Erano presenti 60 “atleti”, lo metto tra virgolette perché forse non potevamo essere ancora definiti tali, o in parte sì. È chiaro che se penso a quello che accade oggi nelle competizioni, anche le più piccole, ai tempi il nostro livello era decisamente basso.
In ogni caso, ogni sei mesi organizzavamo un appuntamento fisso che vedeva più o meno sempre lo stesso numero di atleti presenti. È poi nel 2016 che è nato il progetto di un nuovo format, quello che si chiama ONE2ONE Challenge. Si tratta di una competizione con categorie, tre workout di qualifica live, dopodiché si passa agli scontri ad eliminazione diretta. Segue un po’ lo schema degli sport da combattimento. Il format ha funzionato sin da subito, il secondo anno si sono iscritti ben 688 atleti provenienti da 4 nazioni e più di 120 box CrossFit.
Negli anni successivi l’idea ha iniziato a stancare, l’atleta lamentava il fatto che faceva molto la fortuna di trovare l’avversario giusto, il workout che rientrasse nelle migliori capacità di ognuno, e non era semplice ovviamente. Ecco perché per quest’anno, che arriviamo alla quarta edizione, e viste le decine di gare in Italia, ho deciso di fare un passo indietro e dare a tutti i partecipanti la possibilità di partecipare ad una gara Tradizionale.
Ci saranno 320 atleti allo Stadio Primo Nebiolo di Torino nelle giornate del 15 e 16 giugno 2019. Per la prima volta in Italia una competizione riesce a raccogliere le adesioni di 10 atleti adaptive provenienti da tutta Italia, Per questo va un enorme grazie ad Andrea De Beni e Luca Casciello e al loro progetto Adaptive Academy.
Un’altra gara molto importante che organizzo, unica nel suo genere in Italia, è la Lift&Drop, in collaborazione con Luca Rabbia (owner CrossFit Contamination). In dettaglio, si tratta di una competizione che mette a confronto atleti di CrossFit e Weightlifter di tutta la nazione attraverso l’uso solo del bilanciere.
Che consigli ti senti di dare a chi si vuole approcciare a questo sport?
Io penso che sia un mondo tutto da scoprire, che non fa sconti a nessuno, anzi, che tante volte ti mette davanti alla dura realtà, alle tue debolezze. La cosa bella è che il gruppo fa scudo e ti aiuta a superarle. È un mondo che tira fuori il tuo carattere e ti rende più forte, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Il consiglio spassionato che posso dare è assolutamente quello di non mollare mai!
Qual è l’atleta che hai visto dal vivo e che più ti ha colpito?
Stefano Migliorini all’Italian Showdown del 2017, un motore così…mai visto!
Cosa pensi della diffusione del CrossFit in Italia?
Credo si sia diffuso in modo fulmineo e per questo meritiamo tutti un grande applauso. Penso che sia a tutti gli effetti un’azienda, ma allo stesso tempo purtroppo a volte mi rendo conto che si stia un po’ perdendo il controllo, non c’è una struttura “politica” solida che possa garantire sicurezza ai box affilati e se CrossFit Inc non fa qualcosa rischia di perderne molti.