Lorenzo Pitruzzello è un giovane atleta siciliano che ha trovato nel CrossFit® non solo uno sport, ma una vera e propria via di riscatto personale. Partendo da una situazione di timidezza e sovrappeso, Lorenzo è riuscito a trasformare le sue debolezze in punti di forza, diventando uno dei migliori atleti teen italiani e rappresentandoci ai Teen Games 2024.
In questa intervista esclusiva, ci racconta il suo percorso, le sfide affrontate e la straordinaria esperienza di competere su un palcoscenico mondiale, condividendo con noi la sua passione e determinazione. Scopriamo insieme cosa significa gareggiare ai più alti livelli e come Lorenzo ha affrontato questa sfida unica.
Lorenzo Pitruzzello – 1° teen Fittest in Italia
Prima di tutto, raccontaci un po’ di te e del tuo percorso nel CrossFit®. Come ti sei avvicinato a questo sport e cosa ti ha spinto a competere a livello internazionale?
Mi chiamo Lorenzo Pitruzzello, sono un atleta teen siciliano, nato a Melilli. Mi sono avvicinato al CrossFit® all’età di 12 anni e mezzo, principalmente grazie a mia madre. In realtà, lei mi ha praticamente costretto a provarlo per due motivi: ero molto timido e in sovrappeso.
A scuola, ero spesso preso di mira e ho vissuto episodi di bullismo che mi hanno segnato profondamente. Il CrossFit®, per me, è stato una sorta di riscatto. Oggi mi sento una persona completamente diversa, più sicura e forte.
Quello che mi ha spinto a competere a livello internazionale è stata una vera ossessione per il miglioramento continuo e la voglia di non tornare mai più a essere la persona debole che ero una volta.
Essere l’unico italiano a rappresentarci ai Teen Games 2024 è un traguardo enorme. Come ti sei sentito quando hai saputo che avresti partecipato e che avresti portato la bandiera italiana in Michigan?
Quando ho saputo di essermi qualificato per i CrossFit® Games, è stato un momento di grande felicità, anche se, a dire il vero, me lo aspettavo già. Già dagli Open avevo avuto l’impressione che questo fosse il mio anno.
Gli score che ho ottenuto mi hanno dato molta fiducia: sono arrivato secondo ai Quarti di Finale e terzo alle Semifinali. Mentalmente mi ero già preparato a raggiungere questo obiettivo e, finalmente, il sogno si è avverato.
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I Teen Games sono un palcoscenico incredibile. Quali erano le tue aspettative prima della gara e come ti sei preparato, sia fisicamente che mentalmente, per affrontare questa sfida?
Questa è una domanda davvero difficile, perché avevo altissime aspettative su me stesso. Mi ero qualificato secondo ai Quarti e terzo alle Semifinali, quindi guardando i miei score rispetto agli altri, mi sentivo di avere una marcia in più.
Pensavo davvero che questo fosse il mio anno, ero convinto di poter arrivare ai Games e salire sul podio. Questa convinzione mi ha spinto a dare ancora di più. Durante l’estate ho fatto una preparazione durissima, mi allenavo per quattro o cinque ore al giorno, dividendo gli allenamenti in più sessioni.
Ho sacrificato tanto, soprattutto per un ragazzo della mia età. Non ho vissuto momenti che per i miei coetanei sono normali, come andare in discoteca o passare tempo con gli amici. Ma ero determinato a dare il massimo e a prepararmi al meglio. Poi, il risultato durante la fase live è stato diverso da quello che speravo.
Comunque arrivare 13° al mondo è un risultato straordinario, secondo noi! Qual è stato il momento più significativo della tua esperienza ai Games? C’è un WOD che ti ha messo particolarmente alla prova?
Devo ammettere che sono rimasto piuttosto deluso dal mio piazzamento, perché ero davvero convinto di poter salire sul podio e godermi quella soddisfazione. La fase live è completamente diversa dalle qualifiche. Ero stato anche un po’ sfortunato con i WOD.
Nel CrossFit® c’è sempre un fattore di fortuna, e purtroppo non sono usciti i WOD dove solitamente eccello. È uscita spesso la corsa, che per me è una delle maggiori difficoltà, e questo mi ha penalizzato. Magari, se la gara fosse stata strutturata in modo diverso, avrei ottenuto un altro risultato.
Ma non voglio scuse: il CrossFit® è questo, e ora so su cosa devo lavorare e come posso diventare più forte.
I Teen Games sono molto competitivi. Com’è stato gareggiare contro i migliori atleti della tua età da tutto il mondo? Hai stretto amicizie o legami con altri atleti durante l’evento?
Sì, ho stretto tante amicizie con altri ragazzi che partecipavano ai Games. È stato fantastico, perché ho incontrato ragazzi della mia età che condividono la mia stessa passione. Ci siamo trovati subito in sintonia, parlavamo delle gare, degli allenamenti e di tante altre cose.
La maggior parte era davvero simpatica e alla mano, anche se qualcuno, devo ammettere, se la tirava un po’ troppo! Ma alla fine, il CrossFit® è una community, e questo spirito di squadra e condivisione è ciò che rende tutto speciale.
L’atmosfera ai Games deve essere stata unica. Puoi descriverci cosa si prova a gareggiare su un palcoscenico così importante, con il supporto del pubblico e la pressione della competizione?
L’atmosfera ai CrossFit® Games è stata davvero incredibile, sembrava di essere su un vero palcoscenico mondiale. Ci sono schermi giganti che mostrano tutto ciò che succede in tempo reale, i nomi degli atleti sono ovunque e le live streaming sono fatte benissimo.
Ti senti davvero il protagonista di qualcosa di grande. È un palcoscenico meraviglioso, organizzato in maniera impeccabile. È stata un’esperienza emozionante, davvero una figata.
Ora che hai concluso i tuoi primi Games, quali sono i tuoi obiettivi futuri? Come pensi di evolvere come atleta, e cosa ti aspetti dal tuo prossimo anno di allenamenti e competizioni?
Sì, ora che i CrossFit® Games sono finiti, il mio obiettivo principale è quello di qualificarmi nuovamente, ma questa volta nella categoria elite. Purtroppo, però, la prossima stagione sarà un po’ complicata per me, perché non avrò molte opportunità di gareggiare.
Questo è dovuto soprattutto a motivi economici: mantenere le spese per competere è diventato insostenibile. Nonostante abbia cercato sponsor, non c’è nessuno che ti supporta al 100%. Tutte le spese per partecipare ai Games le ho coperte di tasca mia: il volo, l’hotel, i trasferimenti… ho speso davvero una cifra esorbitante, parliamo di migliaia di euro.
Inoltre, questo è anche il mio ultimo anno di superiori, quindi dovrò concentrarmi molto sullo studio e sul diploma. Ovviamente, continuerò ad allenarmi, anche se ridurrò un po’ i carichi per bilanciare con lo studio. Magari lavorerò di più sulla forza e sulla parte metabolica. Sono sicuro, però, che tornerò più forte di prima.
C’è qualche esperienza dietro le quinte che ti è rimasta impressa? Qualche momento speciale o divertente che vorresti condividere con noi?
Un’esperienza dietro le quinte che mi è rimasta davvero impressa è stata quando hanno preso tutti noi teenager che dovevamo competere e ci hanno portato al campo gara su uno scuolabus. È stato divertentissimo, sembrava quasi di essere in una gita scolastica!
È stato un momento molto speciale, perché ci siamo tutti sentiti uniti e parte di qualcosa di più grande. Dietro le quinte si creano legami incredibili: stare con persone nuove, conoscere atleti da tutto il mondo, è stata un’esperienza davvero emozionante.
Che consiglio daresti ad altri giovani atleti italiani che aspirano a competere ai Games? Quali sono le lezioni più importanti che hai imparato da questa esperienza?
Il consiglio che darei ai ragazzi che vogliono qualificarsi ai CrossFit® Games qui in Italia è di non mollare mai, davvero mai. So che conciliare scuola, allenamenti e tutto il resto è difficile, ma se hai un sogno, devi essere disposto a dare tutto te stesso.
Anche quando arrivi al punto più basso, quando pensi “Basta, non ce la faccio più, è troppo per me”, è lì che si fa la differenza.
Se vuoi davvero raggiungere il tuo obiettivo, devi avere la capacità e la resilienza di dire: “Va bene, continuo, anche se sembra impossibile.” Questa è la lezione più grande che ho imparato: non arrendersi mai, anche quando sembra tutto troppo difficile.