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Stallo, non ti temo: 3 spunti per uscirne

Uscire dallo stallo nell'allenamento

Lo stallo nell’allenamento è il classico nemico invisibile (beh, non quanto la rabdomiolisi). Se sei un principiante, è quella cosa della quale dici “a me non capita”. Se sei un pro, è sempre dietro l’angolo.

Comunque, non c’è carriera di sportivo che non ne abbia conosciuto uno (o più).

Cos’è lo stallo – e perché i principianti non lo vivono

Stallo nell’allenamento significa “semplicemente” smettere di progredire. Significa che sul bilanciere non ci sta neanche un disco da micro-carico in più. Significa che vorresti una trazione in più, ma proprio non ne vuole sapere di arrivare.

In certi casi, stallo significa che il bilanciere che fino a ieri sollevavi tranquillamente, oggi sembra troppo pesante: e forse non riuscirai a chiudere tutte le rep.

In genere i niubbi – come dicono i miei amici gamer – non sono soggetti a stallo, per due ordini di motivi:

Prendi invece Janosz Bedezwky, un immaginario powerlifter polacco. Da venticinque anni macina solamente tre esercizi – squat, panca, stacco. Il suo corpo ha costruito tutto il costruibile, la sua testa deve confrontarsi con le ennesime 32 serie da 2 stacchi submassimali. Giornaliere.

Come uscire dallo stallo nell’allenamento

Di strategie per uscire dallo stallo ce ne sono diverse. Pour parler, si va dal consiglio di “prendersi una pausa”, all’insistere come niente fosse, a cambiare disciplina, a utilizzare tecniche esoteriche e strane meditazioni per ritrovare un focus che sia fisico e mentale allo stesso tempo.

Va bene. Posto che alla base di tutto ci deve essere

vediamo dei metodi “veri” per uscire dallo stallo

1 – Utilizza la tecnica degli obiettivi a lungo termine (e una programmazione adeguata)

Il motivo è semplice. Un obiettivo gigante (più 50 kg  di stacco) messo a una settimana di distanza, semplicemente, è irraggiungibile. Fa paura, demoralizza… e puoi infortunarti nel tentativo di raggiungerlo.

Viceversa, mettere lo stesso obiettivo a distanza di mesi, e costruire la tua programmazione in accordo, ti permetterà di arrivarci bello sciallo, e di mimetizzare eventuali mini-stalli nel corso della progressione. Quest’ultima opportunità ti permetterà – o permetterà al tuo coach – di aggiustare il tiro, manipolando volumi, intensità, riposo, alimentazione, integrazione…

2 – Riposa

Sì, la mancanza di riposo può farti stallare alla grande: anche se non te ne rendi conto.

Il corpo ha bisogno di riposo, la testa pure. Tieni d’occhio il ritmo del tuo sonno, ma soprattutto ascolta il tuo corpo (vedi?) quando tenta di farti capire che stai dando troppo. In genere lo farà

3 – Esercizi accessori

Ok, nessuno vuole dire “ho un massimale di 35 kg nel face pull”. Tutti puntiamo allo stacco, allo squat, al numero di pull up ininterrotte, di push up, eccetera – quello che vuoi, lo sai meglio di me.

Se quel numero non vuole arrivare, non insistere (e non buttarti giù), ma costruisci delle microschede di allenamento che lavorino

Attenzione. Non è un “tutto fa brodo”, bensì un modo intelligente di costruire una macchina in grado di fare quella cosa bene… e nel contempo di farne altre, che male non fa.

Un esempio? Mettiamo che quel massimale di stacco non vuole salire. Sulla base dell’elenco di cui sopra, dovrai allenare:

 

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