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Usare il ghiaccio nel recupero sportivo: cosa c’è di vero.

ghiaccio

L’impacco di ghiaccio per ridurre dolore, gonfiore, e rallentare eventuali sanguinamenti, è da tempo un rimedio popolare.

La tradizione si è poi estesa fino ad attribuire al ghiaccio qualità terapeutiche, come la velocizzazione della guarigione in caso di traumi sportivi o il recupero dell’affaticamento.

Oggi è facile trovare professionisti del settore che consigliano impacchi di ghiaccio per qualunque forma di disagio muscolo-scheletrico.

Le molte ricerche scientifiche fatte negli anni però non hanno fornito che blande conferme a cui si sono aggiunti molti moniti.

L’uso del ghiaccio in associazione con l’esercizio è piuttosto controverso. Cerchiamo di fare il punto.

Sanguinamento

L’impiego della neve come rimedio per far cessare il sanguinamento di una ferita risale a tempi antichi.
Cosa dice la scienza? Che il freddo restringe i vasi rallentando l’emorragia o l’allargamento di un ematoma. Quindi nell’immediato serve.

Poiché rallenta però anche altri processi fisiologici, come quelli di riparazione, deve essere applicato subito e per un tempo limitato.

Gonfiore e dolore

Anche il processo di rigonfiamento dei tessuti è rallentato dal freddo, mentre l’intorpidimento delle terminazioni nervose superficiali diminuisce la sensazione di dolore. Questo può essere utile nel caso che gonfiore e dolore impediscano di continuare un’attività importante, ma occorre valutare se proseguire tale attività potrebbe arrecare ulteriore danno.

Sostanzialmente, è un buon rimedio momentaneo in caso di distorsioni, ma deve essere accompagnato da immobilità. Quello che è importante sapere è che questo rimedio non ha un ruolo nella guarigione a lungo termine.

Recupero

L’idea di alternare caldo e freddo (sauna e vasca di acqua fredda, per esempio) per recuperare più in fretta dopo un allenamento si basava sulla teoria secondo la quale la vasodilatazione seguita da improvvisa vasocostrizione velocizzerebbero il filtraggio del sangue e lo smaltimento di tossine.

In realtà i meccanismi di regolazione termica nostro corpo, essendo fondamentali alla sopravvivenza, sono ben protetti e autoregolati. A parte la sensazione soggettiva, che può essere piacevole, non vi è prova che questa alternanza caldo-freddo velocizzi alcunché.

Il danno da eccessivo da calore però esiste, e se si sta tentando di raffreddare un atleta ipertermico per evitare lesioni da calore, l’applicazione del ghiaccio è consigliata.

Non ci sono prove che il ghiaccio porti altri vantaggi sulle risposte biochimiche a lungo termine.

Occorre inoltre tenere presente che i processi infiammatori entro una certa misura hanno una loro utilità e non vanno necessariamente soppressi, perché ci proteggono, ci curano e adattano il nostro corpo allo stress.

Se decidiamo di usare il ghiaccio, quindi, dovremo usarlo con giudizio e avere un chiaro scopo in mente: prevenire il danno da calore, proseguire l’attività sportiva, o gestire gonfiore e alleviare il dolore a breve termine.

Oltre il breve termine, l’applicazione continua e cronica del freddo ha un valore discutibile, e nell’attività sportiva non è consigliata.

2018 Recovery Pseudoscience: On Thin Ice BY LON KILGORE Available at https://journal.crossfit.com/article/cold-kilgore. Accessed 21 March 2019
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