È il pellegrinaggio del crossfitter. Un rito propiziatorio da compiere prima di ogni prestazione. Immagina infatti di essere nel bel mezzo di un allenamento: kettlebell, recita il wod, oppure qualche altro imprecisato esercizio alla barra. I tuoi occhi d’istinto si sposteranno da una parte all’altra del box alla ricerca di ciò che in quel momento rappresenta per voi la fonte di ogni salvezza. È il famoso secchio pieno di magnesite, che per tutta la durata del wod vi attirerà come una calamita costringendoti ad un andirivieni continuo dalla tua postazione fino a lui.
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La magnesite che ti rassicura
È in fondo la coperta di Linus di ogni atleta di crossfit. Rassicura l’idea che la magnesite sia nei paraggi, pronta a sostenere la tua presa e a proteggerci da un eventuale infortunio. E nella maggior parte dei casi è davvero così. La magnesite infatti agisce sulla sudorazione delle mani: le asciuga, migliora l’aderenza e rende sicura la presa, specie nelle giornate più calde e umide. Ma spesso ciò che spinge gli atleti a riempirsene incessantemente le mani è solo uno spiccato istinto di autoconservazione o, detto in parole povere, la paura di farsi male.
Si può fare a meno della magnesite?
Ci sono casi in cui l’uso del carbonato di magnesio è superfluo. Pensiamo per esempio a quei set che stai quasi per completare: solo poche ripetizioni per chiudere il circuito, il traguardo ad un passo da te. Eppure lo stesso ti fermi, convinto che ci sia bisogno di immergere le mani dentro il secchio per portare a termine l’impresa. Ma è davvero così? Pensaci. Forse sei solo stanco, perdi la presa perché le braccia cominciano a cedere. Inoltre un buon grip alla barra si ottiene con la pratica. Prenditi il tuo tempo. Se senti di non farcela, fai una pausa, lascia che le mani si asciughino da sole. E ricomincia subito dopo.
La magnesite ti rallenta
In questo senso, davvero si può affermare che l’uso (o abuso) di magnesite rallenta le tue prestazioni. Il crossfit è anche esercizio di resistenza ed intensità. Sottoporti a lunghe pause ripetute non giova al raggiungimento dei tuoi obiettivi. È vero, ci sono situazioni in cui puoi permettertelo. Quando per esempio stai lavorando sul tuo massimale e hai tempo di recupero fra un round e l’altro. In quel caso dedicare quei pochi secondi alle mani può solo aggiungere alla tua performance.
Ma durante un metcon, il wod di condizionamento metabolico che prevede ritmi serrati, meglio andarci piano con la magnesite. Limitati, riducine l’uso ad una sola volta, possibilmente prima di iniziare. E poi sforzati di rimanere aggrappato. Ti renderai conto che finire l’esercizio non è poi un’operazione così impossibile. Scoprirai, in altre parole, quanto ha influito la tua testa fino a quel momento, e quanto di guadagnato c’è nel mettere definitivamente da parte il secchio della magnesite.