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Allenarsi con il cardiofrequenzimetro migliora davvero l’allenamento?

La tecnologia ha reso tutti esperti di dati, soprattutto quando si tratta di esercizio fisico; solo pochi anni fa nessuno aveva idea di quanti passi facesse ogni giorno, di quanto corresse o di quale fosse il ritmo di allenamento o del sonno.

I cardiofrequenzimetri indossabili ora ci permettono di avere queste informazioni sempre disponibili in ogni momento.

L’informazione principale fornita è la frequenza cardiaca; questo semplice numero può dirci molto sull’allenamento, sul recupero e sulla salute generale.

Scopriamo tutti i segreti e i benefici dei cardiofrequenzimetri.

Come funziona un cardiofrequenzimetro?

Il cardiofrequenzimetro funziona misurando i segnali elettrici del cuore; essi vengono trasmessi a un orologio da polso; molti modelli consentono di analizzare i dati tramite un computer e disporre di tali dati consente di interpretare meglio l’allenamento e comprendere i benefici dell’esercizio fisico.

Si può ottenere una stima approssimativa monitorando il battito cardiaco alla vecchia maniera, sentendolo dal polso o nel collo, ma ciò può essere fuorviante per l’allenamento.

Un cardiofrequenzimetro elettrico fornisce dati accurati e in tempo reale; esso consente di tenere traccia delle informazioni chiave oltre alla velocità del battito cardiaco.

Lo sviluppo di una buona routine di esercizio cardiovascolare non include solo la quantità di tempo in cui ci si allena, ma anche l’intensità dell’allenamento e un buon cardiofrequenzimetro serve anche per questo.

E’ necessario un cardiofrequenzimetro durante l’allenamento?

Non è fondamentale indossare un cardiofrequenzimetro durante l’allenamento; si può comunque mantenere uno stile di vita sano e attivo, ottenendo ottimi risultati, senza indossarne uno.

Durante l’esercizio fisico, la frequenza cardiaca è un indicatore chiave dell’intensità dell’allenamento; mantenere una certa frequenza cardiaca per un periodo di tempo prolungato può aiutare a bruciare più calorie e grassi, migliorando anche la salute cardiovascolare.

Il cardiofrequenzimetro può essere utile per valutare la frequenza cardiaca e capire se ci stiamo allenando nel modo corretto, ma non è fondamentale e si può fare un allenamento efficace anche senza.

Zone di frequenza cardiaca

Utilizzando un cardiofrequenzimetro si può calcolare la zona di frequenza cardiaca durante un allenamento; innanzitutto, c’è bisogno della frequenza cardiaca massima che si può ottenere sottraendo la propria età da 220.

Ad esempio un 35enne avrà come frequenza cardiaca massima 185; a questo punto si può capire qual è la zona di frequenza cardiaca migliore per bruciare i grassi.

Al 50/60% della frequenza cardiaca massima, si utilizza l’85% dei grassi per bruciare le calorie; al 60/70% della frequenza cardiaca massima, si scende al 65% di grassi utilizzati; invece al 70/80% della frequenza cardiaca massima, si utilizzano solo il 45% dei grassi per bruciare calorie.

Fitness tracker

Il cardiofrequenzimetro è un modo più scientifico per tenere traccia dei propri progressi; ci sono moltissimi dispositivi sul mercato, inclusi anelli, orologi e cinturini per bicipiti, ma il principale dispositivo utilizzato è:

I modelli precedenti a fascia toracica utilizzavano elettrodi nell’imbottitura che entrava a contatto con la pelle per misurare l’attività elettrica del cuore, mentre i fitness tracker utilizzano sensori ottici che misurano il flusso sanguigno nelle vene situati sotto al sensore.

E voi, utilizzate il cardiofrequenzimetro per il vostro allenamento? Fatecelo sapere nei commenti!

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