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Recupero attivo: cos’è e come gestirlo

recupero attivo

Chi non ha mai sentito quei fastidiosi dolori post allenamento (i famigerati doms) dopo aver iniziato una nuova attività fisica o un intenso WOD, alzi la mano! In effetti, ci sono giorni in cui i nostri muscoli sono così sensibili che fa davvero male muoversi correttamente. Questo è il famoso dolore muscolare tardivo.

In queste giornate è molto difficile trovare il coraggio e la forza di affrontate un’altra sessione di allenamenti, non è vero? Sembra che il corpo stia implorando di rimanere a riposo. Ma allora, come risolvere questo dilemma? È meglio riposare o non mollare?

In questo articolo cercheremo di spiegare il recupero attivo e come gestire le giornate in cui i dolori muscolari si fanno sentire!

RECUPERO VS RIPOSO

Potresti rimanere sorpreso nello scoprire che c’è una differenza tra riposo e recupero. Ciò che li accomuna è che entrambi sono fondamentali per migliorare le prestazioni di un atleta.

Il riposo è generalmente correlato al sonno e al tempo libero, senza allenarsi o far attività fisica. Il recupero è associato a tecniche ed azioni volte a massimizzare la ripresa del corpo nel suo insieme.

Da notare che la definizione di recupero non riguarda solo la riparazione muscolare; esso implica anche il ripristino dell’equilibrio chimico ed ormonale del corpo, lo stato mentale e molti altri aspetti.

COS’E IL RECUPERO ATTIVO?

Il recupero attivo consiste nell’esecuzione di esercizi a bassa intensità, come ad esempio una corsa leggera, una pedalata leggera, vogare a bassa intensità o fare nuoto, subito dopo un intenso allenamento o una gara.

L’obiettivo principale del recupero attivo è migliorare il flusso sanguigno del corpo aumentando l’apporto di ossigeno e sostanze nutritive per il corpo, in particolare per i muscoli.

In questo modo, ci sarà un’accelerazione della rigenerazione e del ripristino dell’equilibrio del corpo. Inoltre, gli esercizi di recupero attivo aiutano anche ad eliminare i componenti responsabili dell’affaticamento e dei danni muscolari.

Per questi motivi, il recupero attivo svolge un ruolo importante nel ridurre i sintomi del dolore muscolare tardivo (DMT), qualcosa di familiare ai professionisti delle attività ad alta intensità, come CrossFit.

QUALI SONO LE MIGLIORI ATTIVITÀ PER IL RECUPERO ATTIVO?

Come spiegato in precedenza, tutte le attività praticate a bassa intensità posso aiutare nella rigenerazione muscolare. Ce ne sono di vari tipi e possono variare a seconda del gusto personale di ogni atleta. Le più frequenti sono:

L’obbiettivo non è spingere, ma fare in modo di aiutare i muscoli a tornare al loro stato normale, alleviando lo stress e tutta la pressione esercitata durante l’allenamento precedente; così facendo li rendiamo più forti e tonici, pronti a tornare di nuovo alla carica.

Tuttavia, questo tipo di recupero non elimina l’importanza del riposo. I giorni di rest totale sono essenziali e devono essere rispettati, come abbiamo già discusso in questo articolo.

Dopo una sessione di allenamento in cui ti spingi al limite, i tuoi muscoli continueranno a lavorare anche dopo aver terminato l’esercizio, questo si chiama after burning; quindi, se ti alleni nuovamente, è probabile che loro si stiano ancora riprendendo della prima sessione e questo non aiuterà il guadagno di massa muscolare.

In conclusione: il riposo serve tanto quanto una giornata passata al box, ma se proprio non vuoi fermarti…beh, almeno scegli di fare un rest attivo. Ora hai capito?

 

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