Site icon CrossMAG

Può l’osteopatia migliorare le tue performance sportive?

Sempre più persone in Italia e nel resto del mondo decidono di affidare la propria salute all’osteopatia.

Essa rappresenta una medicina moderna nata nel 1864 grazie ad Andrew Taylor Still, medico statunitense insoddisfatto del modello medico dell’epoca.

L’osteopatia trae le sue basi di cura attraverso le mani. Infatti, è una medicina manuale che non impiega farmaci o altre pratiche non manuali. Mi piace sottolineare la parola salute come cardine dell’osteopatia perché l’osteopata tratta le cosiddette disfunzioni e non le patologie, ricercando la salute e non la malattia.

Le disfunzioni, come dice la parola stessa, sono alterate funzioni dell’organismo umano. Se non curate a dovere, le disfunzioni possono diventare patologie quindi le disfunzioni, spesso, sono l’anticamera delle patologie.

L’osteopatia a supporto delle patologie

L’osteopatia cura moltissimi disturbi ed alterazioni e può essere di supporto ad alcune patologie.

Le branche della medicina manuale osteopatica sono:

Strutturale

Tratta problematiche relative alla struttura muscolo-scheletrica con gli annessi connettivali come la fascia. In questa area troviamo tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza denominate thrust o HVLA, manovre a bassa velocità ed alta ampiezza ovvero tecniche ad energia muscolare tramite allungamento muscolare post contrazione, tecniche fasciali tramite un ascolto della fascia.

La parola chiave è mobilità. L’osteopata ripristina la mobilità.

Ma cosa sono i thrust?

I thrust sono i famosi “scrocchi articolari” ovvero rilascio di gas presenti nell’articolazione (in prevalenza azoto) e il suono che produce è dato dalla differenza pressoria intra-articolare che provoca l’effetto definito cavitazione.

Molti pazienti si illudono che un thrust possa essere la risoluzione di un dolore cronico di anni e talvolta capita. Tuttavia, la pratica clinica mi porta a dichiarare che, nella maggior parte dei casi, per avere un trattamento con benefici duraturi bisogna associare tali tecniche al lavoro dei tessuti molli quali muscoli, tendini ed altre strutture fondamentali come le fasce.

Il thrust infatti dona un aumento di mobilità articolare temporanea e non permanente. Esso elimina l’afferenza neurologica che arriva su quel punto spezzando il circuito doloroso/fastidioso.

Ciò che sto spiegando si può tradurre banalmente nella pratica quotidiana di molte persone che prima di alzarsi dal letto la mattina si scrocchiano la schiena da soli, ma non per questo riducono i sintomi del loro mal di schiena.

Io sono un forte sostenitore della medicina manuale associata all’attività fisica. L’osteopatia a mio avviso dovrebbe supportare la pratica motoria quotidiana e non viceversa. È ormai comune, per esempio, notare molti fisioterapisti trattare tendiniti attraverso la ginnastica attiva e non solo quella passiva.

Viscerale

Questa branca è riservata a tutte le manipolazioni degli organi e dei visceri, talvolta ad accesso manuale diretto, altre volte per interposizione di tessuti quali legamenti, omenti, coste o diversi altri distretti anatomici.

Nell’area viscerale rientrano ad esempio il trattamento del diaframma, la cura di sintomi come reflusso gastroesofageo, i disturbi intestinali o più generalmente tutti gli organi retro sternali o addominali.

Si possono così associare l’organo con la struttura e trovare una disfunzione viscero-somatica o somato-viscerale.

Nel primo caso avremo il disturbo di un organo che andrà a riflettersi sul soma ovvero la struttura, come la colonna vertebrale. È il caso, per esempio, di una gastrite che porta ad una dorsalgia.

Nel secondo caso, al contrario, la struttura crea disfunzione al viscere. Quest’ultimo caso potrebbe essere una forte contusione costale che procura disfunzione di un organo in quella regione.

In tal caso però si parla di trauma diretto e la correlazione tra dolore riferito e zona corporea colpita è immediatamente palese. La cosa affascinante però dell’osteopatia è quando l’operatore cura parti del colpo che apparentemente non c’entrano affatto con la zona che crea fastidio o dolore.

Ad esempio, trattare il piede di un paziente che riferisce dolore all’anca. In questo caso potrebbe accadere che la coxalgia sia dovuta da un compenso posturale creato nei mesi o anni da una distorsione di caviglia mal curata in precedenza.

Per questo l’osteopatia si definisce una medicina olistica.

Cranio-sacrale

La terza branca è quella cranio-sacrale che focalizza la propria attenzione al trattamento delle ossa craniche ed i suoi organi annessi (occhi, naso, bocca) oppure alla messa in comunicazione tra cranio e osso sacro attraverso il liquor o liquido cerebrospinale. Sono tecniche di riequilibrio fluidico oppure fasciale.

Il cranio può essere trattato sia per alterazioni post parto come avviene in alcuni ospedali all’avanguardia, oppure negli adulti in caso di acufeni, emicrania, rinite, sinusite, problemi masticatori, palatali, deglutitivi, e tanto altro.

I principi generali osteopatici sono tre:

Oltre a questi punti, l’osteopata analizza il paziente attraverso l’osservazione statica e dinamica, la palpazione dei tessuti, ed impiega test osteopatici associati a test ortopedici e neurologici per comprendere la causa della disfunzione.

Bisogna saper ascoltare il corpo e lui ci guiderà verso la strada corretta, migliorando anche le vostre performance sportive!

Marco Dalessandro

Laurea  in Scienze Motorie e  Magistrale in Scienze dell’educazione motoria e delle attività fisiche adattate

Diploma quadriennale di operatore Shiatsu

Diploma Osteopata D.O e massoterapista MCB

Atleta OCR Elite team Inferno

CrossFit trainer LV2/ Kids 

Pagina Facebook: Marco Dalessandro

Instagram: @marco_ocr_elite e @m_dalessandro_osteopata

Abbiamo attivato un bel po’ di sconti su Amazon: dal 30 al 70% su tutte le categorie sportive! E’ tutto sul nostro canale dedicato 👇
ISCRIVITI QUI AL CANALE TELEGRAM

Exit mobile version