Nel fitness, si sente spesso dire che “l’età è solo un numero”. Parole che suonano bene, ma che spesso restano solo frasi fatte… Almeno finché non incontri qualcuno come Piermarco Zanga.
Oggi ha 68 anni e vive a Tenerife, dove ogni giorno entra in palestra con la stessa determinazione di quando ne aveva venti. La sua è una vita segnata dallo sport, dalla passione per il movimento e da una forza di volontà che non ha mai vacillato, nemmeno di fronte a sfide che avrebbero fermato molti.
Dal nuoto al culturismo, passando per un intervento al cuore che avrebbe potuto spegnere i suoi sogni, Piermarco ha scelto di non fermarsi mai.
Anzi, ha usato ogni ostacolo come carburante per diventare più forte, dentro e fuori la palestra.
La sua storia è una lezione per chi pensa che sia “troppo tardi” per iniziare, per chi trova scuse, per chi crede che certi risultati siano riservati solo ai giovani.
Piermarco ci dimostra che la vera età si misura nella grinta, nella costanza e nella voglia di migliorare.
Se hai bisogno di una spinta per iniziare – o per non mollare – questa intervista è per te.
Indice
Intervista a Piermarco Zanga
Come e quando è iniziato il tuo rapporto con lo sport?
Ho iniziato a 24 anni con il nuoto, che ho praticato per parecchio tempo. Era il mio primo vero approccio al mondo dello sport e mi ha insegnato molto sulla costanza e la disciplina.
E cosa ti ha portato dal nuoto al culturismo?
Dopo qualche anno sentivo il bisogno di qualcosa che mi desse più soddisfazione e risultati, sia fisicamente che mentalmente. Così ho iniziato ad allenarmi in palestra e mi sono appassionato sempre di più al culturismo.
Ho trovato una connessione fortissima con questo sport, che mi ha permesso di conoscermi davvero e di mettermi alla prova.
Cosa ti spinge ancora oggi, dopo tanti anni, ad allenarti con costanza?
La passione. È la stessa di quando ho iniziato, anzi, forse oggi è ancora più forte.
E nonostante quello che si dica sull’età e sulla difficoltà di crescere muscolarmente, continuo a ottenere ottimi risultati, sia a livello estetico che di benessere generale.
Hai mai avuto momenti in cui volevi mollare?
Mollare, mai.
Ci sono stati periodi difficili, certo, soprattutto nel 2002, quando ho dovuto affrontare un importante intervento al cuore. È stato un momento duro, fisicamente e mentalmente. Ma non mi sono arreso: appena ho potuto, sono tornato ad allenarmi con ancora più determinazione.
E come si è evoluto il tuo modo di allenarti rispetto agli inizi?
Con l’esperienza e lo studio ho imparato ad allenarmi meglio.
Negli anni ho cercato informazioni, letto libri, seguito corsi, e ho avuto la fortuna di lavorare con un preparatore che mi ha insegnato le tecniche giuste per ottenere risultati ottimali senza rischiare infortuni.
Ci sono esercizi o abitudini che hai modificato nel tempo?
Assolutamente sì. Alcuni vecchi metodi di allenamento li ho abbandonati per fare spazio a nuove tecniche più moderne ed efficaci.
Da quando sono in pensione, nel 2016, ho anche cambiato orari e routine: ora posso dedicarmi con più calma alla palestra, informarmi sull’alimentazione e sperimentare nuove strategie di allenamento.
Quanto conta per te l’alimentazione nel mantenere un fisico come il tuo?
Conta tantissimo, direi un buon 70-80% dei risultati.
All’inizio non curavo molto la dieta, anche per mancanza di informazioni e per via del lavoro che mi teneva occupato. Poi, con il tempo, ho imparato quanto l’alimentazione sia fondamentale in questo sport, sia attraverso la mia esperienza che con l’aiuto di un preparatore.
Come gestisci la disciplina tra dieta e qualche “sgarro” ogni tanto?
Durante la settimana seguo la mia alimentazione con precisione, dalla colazione alla cena.
Gli sgarri ci devono essere, sia per una questione mentale sia per dare al corpo un piccolo “stimolo” in più.
L’equilibrio è la chiave: se sei disciplinato la maggior parte del tempo, qualche sfizio non compromette i risultati.
Raccontaci la sfida più grande che hai affrontato, sia fisica che mentale? Come l’hai superata?
Senza dubbio l’operazione al cuore.
Mi è stata sostituita una valvola aortica difettosa che avevo dalla nascita. È stato un periodo molto duro, in cui ho dovuto fare i conti con la paura e l’incertezza.
Ne sono uscito grazie al sostegno della mia famiglia e alle parole del cardiochirurgo, che mi disse che dopo l’intervento sarei stato “un uomo forte e migliore”. Quelle parole mi hanno dato la forza di affrontare la riabilitazione e di tornare in palestra con ancora più grinta.
Che consiglio daresti a chi pensa di essere “troppo grande” per iniziare ad allenarsi?
Direi una cosa molto semplice: non è mai troppo tardi.
Certo, i risultati non saranno quelli di un ragazzo di vent’anni, ma questo non deve diventare una scusa per non iniziare.
Il primo passo è sempre il più difficile, ma una volta fatto scoprirai che puoi migliorare a qualsiasi età.
Conclusione
La storia di Piermarco Zanga è una testimonianza potente che dimostra come la forza di volontà possa superare ogni ostacolo.
Dal nuoto al culturismo, da un intervento al cuore a una nuova vita a Tenerife, Piermarco continua a dimostrare che lo sport non ha età e che la disciplina è la base per costruire non solo un fisico forte, ma una mente resiliente.
Che tu sia un crossfitter competitivo o una persona che vuole iniziare a muovere i primi passi in palestra, il suo messaggio è chiaro:
“Non aspettare il momento perfetto. Inizia oggi, e non fermarti mai.”

