Site icon CrossMAG

Novità: Dave Castro spiega il perché dei 2 cut nei Games 2023

Dave Castro, che ha assunto il ruolo di GM Sports di CrossFit® dopo la partenza di Justin Bergh, ha recentemente dichiarato che per i Games di quest’anno ci saranno ben due cut.

Dopo questa informazione, è iniziata una raffica di critiche sui social: molte persone sono estremamente contrarie ai tagli. Per molti si tratta di un’ingiustizia e il formato in vigore dal 2021 sembra piacere di più.

Per spiegare meglio il perché di questa necessità, Dave ha rilasciato un video sul suo canale YouTube chiarendo il motivo della decisione di fare due cut nei Games 2023.

E udite, udite: il responsabile di questa decisone è proprio lui!

In questo articolo abbiamo analizzato alcuni punti chiave di questa novità dei Games 2023 e quali sono gli effetti per questa stagione.

Continuate a leggere per saperne di più!

Cut nei Games 2023: quali sono i punti chiave

Ridurre i tempi di gara

La prima cosa che è apparsa molto chiara nel discorso di Dave Castro è la necessità di ridurre i tempi di gara. Attualmente il numero di heat che si svolgono fino all’arrivo dei primi classificati (che sono effettivamente nella possibilità di lottare per il podio), sono molte.

In questo modo, si rende la competizione molto lunga (se ci pensate i Games vengono svolti in 4 giorni!). Difficilmente qualcuno può rimanere dalle 9 alle 21 a seguire ogni momento dei Games durante i quattro giorni.

Per questo motivo, l’idea di ridurre il numero di atleti nel corso dei giorni fa sì che anche il tempo dell’evento diminuisca. Permettendo una maggiore distanza tra le gare, più riposo per gli atleti, più riposo per lo staff e gli spettatori.

Ciò potrebbe essere più interessante anche per gli sponsor dell’evento, che avranno la possibilità di sfruttare meglio la competizione, poiché il pubblico può essere più numeroso, se c’è un minor numero di batterie.

Evento più redditizio

C’è anche il fattore profitto. Non solo abbiamo un minor numero di persone che potrebbero lavorare all’evento, dal momento che diminuiscono i concorrenti, ma anche una maggiore certezza di persone che guardano la gara in determinati orari, consentendo così una maggiore negoziazione con i marchi che vorrebbero farsi pubblicità all’evento.

Inoltre, è difficile che si verifichino ritardi da una batteria all’altra (anche se i ritardi ai Games non si verificano quasi mai). Il taglio operato da Dave per ridurre i tempi è, come ha detto lui stesso nel video, un processo verso la professionalizzazione dello sport:

“Tutti parlano della professionalizzazione dello sport. Vogliono che sia più professionale. Cose come questa, queste decisioni difficili, sono proprio quelle che ci aiuta a passare al livello successivo di professionalizzazione”, ha detto.

Non ostacolare gli atleti con possibilità di podio

Un altro punto sollevato è stato il fatto che i tagli finiscono per ostacolare eventuali atleti che iniziano male la gara e poi si riprendono.

Tuttavia, a differenza degli altri anni, il primo cut avverrà dopo due giorni dall’evento [e l’altro per la finale!]. Quindi, se contiamo, avremo un totale di almeno sei wod fatti e coloro che sono di fatto al di sotto dei primi 30, difficilmente potranno lottare per il podio.

Pertanto, il taglio sarà effettuato per togliere il grosso degli atleti che non sarebbero in grado di rimanere nella disputa.

Quindi, contrariamente a quanto detto da molti, i tagli non ostacolano in nessun modo il podio. Anzi, secondo Dave, questo potrebbe essere un ottimo modo per consentire nuove prove:

“I tagli ci permettono di essere davvero creativi e di fare cose diverse con il programma. Quando restringiamo il campo e gli atleti si guadagnano il diritto di avanzare, possiamo davvero fare le cose in modo diverso”.

In effetti, test come i PR e altre sfide che richiederebbero di essere svolte atleta per atleta finiscono per essere irrealizzabili se pensiamo ad un universo di 40 concorrenti, in ogni categoria.

Meno visibilità per i più piccoli

In effetti, meno tempo all’interno dei Games significa dare meno visibilità agli atleti più piccoli. Di solito parliamo di atleti esordienti o di atleti che sono delle star nei loro continenti, ma che non sono conosciuti a livello mondiale.

Per loro, il fatto che l’evento finisca molto prima può essere un duro colpo: può anche far perdere sponsor, dato che la partecipazione ai Games richiede un costo elevato. C’è anche la questione che più l’atleta rimane, più aumenta la possibilità di essere notato da altri marchi e altri sponsor.

Insomma, il cut finisce per non essere così vantaggioso per tutti….

Comunque Castro rimane convinto della sua decisione e ha chiuso la spiegazione dicendo che

“La partecipazione ai Games è stata guadagnata, non data. Guadagnarsi il diritto di andare è stato davvero impegnativo, e questi ragazzi hanno lavorato molto, hanno dedicato molto tempo e si sono impegnati molto. Bisogna guadagnarsi il diritto di restare e di competere con i migliori del mondo. Penso che questo sia del tutto appropriato e accettabile”.

Voi, invece, che opinioni avete a riguardo ai cut nei Games 2023?

Exit mobile version