Site icon CrossMAG

La mia storia al Campionato Mondiale di rowing 2020

Parigi, ore 18:55 del 7 febbraio 2020
SIT READY
ATTENTION
ROW

Per tutti quelli che non hanno fatto mai una gara di rowing, queste tre parole dicono poco o niente, ma per tutti gli altri, e in particolare per me, significano l’inizio di una gara e in questo caso si tratta dei 500m dei Campionati Mondiali di Rowing 2020.

Prima di parlare di questo momento, vorrei raccontarvi del percorso che mi ha portato a Parigi.

LA MIA PREPARAZIONE

Tutto è iniziato a fine SETTEMBRE quando  il mio amico Salvatore mi dice:

Stefano noi andiamo a Parigi per i campionati del mondo…che fai vieni?

La mia risposta è inutile che ve la scriva….
Ad OTTOBRE cerco subito i voli e trovo l’hotel e decido di partecipare solo alla gare dei 500m, e non a quella dei 2000m per vari motivi, ma il principale è sicuramente legato alla preparazione della gara poiché i 500m sono più semplici da preparare rispetto ai 2000m (ho anche scritto un’articolo riguardante).

Così, verso metà ottobre, inizio la mia preparazione, cercando di far coincidere le sessioni di allenamento del rowing, con quelle del CrossFit® e BikeERG e chiaramente con la mia vita privata e lavorativa.

Non è stato per niente facile!

Finalmente trovo la quadratura del cerchio, allenandomi alcune volte prima delle lezioni di CrossFit® con il Rowing e dedicando 2 allenamenti a settimana alla BikeERG.

Gestendo la settimana più o meno in questo modo:

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica
Row + CrossFit® Row Row + CrossFit® BikeERG Row BikeERG REST

Senza neanche accorgermene mancavano 30 giorni alla gara e tutto procedeva alla grande…sia nelle sessioni di Rowing che nelle sessioni di BikeERG raggiungevo i target che mi ero prefissato, gli allenamenti di CrossFit® procedevano bene fino a quando a circa 10 giorni dalla gara mi viene l’influenza….seconda volta nella mia vita, e non aggiungo altro.

La cara influenza (non era coronavirus….almeno credo) mi costringe a letto e quando mi riprendo mancavano 4 giorni alla gara.
Il 2 febbraio, decido i fare un test su 1 minuto per capire in che condizioni mi trovassi e mi rendo conto che migliorare il mio personale 1:23.7 era utopia.

Ore 05:50 del 6 febbraio mi sveglio per iniziare finalmente il viaggio che mi porterà ai campionati del mondo.

Giorno della gara

Ore 17:00 del 7 febbraio arrivo allo stadio Pier de Coubertin e vado subito a ritirare la mia scheda, mi spoglio e tutto eccitato mi siedo negli spalti per godermi le spettacolo.

Verso le 18:00, quindi circa 1 ora prima della mia gara, decido di andarmi a riscaldare ed entro nella sala “warm-up” dove ci saranno state oltre 100 remoergometri e più di 200 persone, vi lascio immaginare il “profumo di quella stanza”.

Inizio a riscaldarmi di fronte a campioni olimpici, mi passa di fianco il record man sui 500m con il tempo di 1:10.5, che per chi non lo sapesse chi è si chiama Phil Clapp.

Se siete tornati a leggere l’articolo dopo aver visto il suo profilo IG, vi posso assicurare che da vicino è ancora più grande!!!

Alle ore 18:50, nuovamente senza che me ne rendessi conto, mi ritrovo a camminare verso il remoergometro numero 78.

Parigi, ore 18:55 del 7 febbraio 2020
SIT READY
ATTENTION
ROW

La Gara 500m

Inizio a vogare cercando di far scendere il prima possibile la media: per i primi 10 colpi tutto sotto controllo, poi…..inizio a perdere il controllo di tutto, il mio corpo mette il pilota automatico e il mio cervello assuefatto dall’adrenalina si dissocia dal corpo.

Quando mancavano 300 metri riprendo un attimo coscienza e vedo che la media sui 500m peggiora…poi nuovamente il buio (e quando dico buio intendo dire che non ho ricordi di quello che ho fatto!).

Il mio cervello si riaccende quando mancano 80 metri, dove penso solo a cercare di accorciare il carrello ma non sento né le gambe né le braccia, ma non percepisco la fatica, non controllo il respiro, non ho dolori muscolari, mi sento solo “leggero” e poi i miei occhi vedono questo…


Così finalmente dopo 4 mesi di allenamenti, pensieri, ansie mi ritrovo davanti al monitor e penso solo a che tempo di m**** che ho fatto!!!!

Risultati

E’ proprio vero…l’emozione gioca brutti scherzi.
I campionati mondiali sono stati un esperienza unica, che mi aiuterà ad affrontale le prossime gare in maniera meno emotiva, o almeno spero.

Exit mobile version