Site icon CrossMAG

Io & il Remoergometro

Io sono Stefano e vivo a Monterotondo un paese vicino Roma, ho 26 anni, lavoro come tecnico di radiologia, ed ho conosciuto questo marchingegno circa 4 anni fa, un po’ come succede per tutte le cose, per puro caso; quando nella mia vecchia palestra avevano organizzato un corso di funzionale introducendo anche questo strano macchinario, che prima di allora avevo visto solo “parcheggiato” in alcune.

Adesso che sapete qualcosina su di me vi presento lui, il remoergometro.

Il remoergometro o in inglese  rowing ergometer“, o più semplicemente in italiano, vogatore, simula il movimento del canottaggio e viene utilizzato dai canottieri soprattutto nel periodo invernale, ma anche dagli amatori nelle palestre che ne sfruttano la completezza nei movimenti.
Il vogatore ha preso con il tempo piede e si è diffuso così tanto da aver fatto nascere una pratica sportiva separata dal canottaggio che prende il nome di indoor rowing, disciplina che ormai mi ha conquistato.

“La prima volta non si scorda mai”. Per me è andato così ed è stato bellissimo; senza che l’istruttrice mi desse grosse spiegazioni, ho iniziato a vogare ed ho sentito il mio corpo muoversi in maniera molto naturale, e fu in quel momento che capii che era lo sport che faceva per me.

Per fortuna nella mia palestra ci sono dei corsi dedicati, cosa molto rara anche a per una grande città come Roma, ma ormai grazie all’utilizzo del remoergometro nei WOD del CrossFit® è diventato molto più facile praticarlo.

Le prime lezioni furono un disastro, andavo fuori ritmo rispetto alla classe, non riuscivo mai a finire un allenamento perché magari esageravo nella parte iniziale della lezione per poi trovarmi senza forza alla fine, oppure, finivo l’allenamento senza neanche aver sudato.

Dopo 3/4 mesi la situazione era cambiata, grazie alle dritte del mio vecchio coach Max, ho migliorato la tecnica e iniziato a non disperdere la forza in movimento errati ma soprattutto inutili.

Da qual momento in poi ho cercato di spingere sempre di più negli allenamenti e poco dopo ho iniziato a fare le prime gare che variano dai 100 metri dove detengo il record italiano di categoria, fino alla mezza maratona, circa 21 km, una vera sfida mentale con sé stessi, passando per altre distanze come i 500 metri e i 1000 metri; ma la gara per eccellenza sono i 2000 metri, ovvero la distanza olimpica.

//www.instagram.com/p/Bs6G9d5F1V_/?utm_source=ig_web_copy_link

I 2000 m sono una gara dove c’è bisogno di una preparazione importante per ottenere dei risultati, una distanza che non si improvvisata, che va provata e riprovata per capire il momento esatto in cui il corpo inizia ad accusare la fatica, il momento in cui la testa ti dice di fermarti e rallentare, o il momento giusto per fare lo sprint finale, ed è solo grazie all’allenamento che uno riesce a superare tutte le difficoltà di questa distanza.

Nel frattempo nella mia palestra il numero di persone che faceva rowing aumentava sempre di più, e in poco tempo siamo passati da essere 3 persone che facevano le gare ad essere più di 20, che può sembrare un numero ridicolo, ma vi assicuro che non è facile trovare 20 “matti” che si allenano e dedicano una domenica al mese per questo sport.

//www.instagram.com/p/Blv3jsYFcQR/?utm_source=ig_web_copy_link

Così piano piano mese dopo mese si è creato un gruppo molto affiatato che mi ha spinto sempre di più a continuare tale disciplina.
Circa 2 anni fa iniziai a seguire su Instagram persone che come me condividevano la passione per il rowing, ed ho conosciuto atleti internazionali i cui tempi in allenamento ma soprattutto gara erano pazzeschi!

Parlando con loro, e guardando i loro allenamenti ho capito che mi mancava una parte fondamentale, il fondo!!

Per fondo si intende un allenamento la cui durata è maggiore ai 30 minuti e dove bisogna mantenere la frequenza dei colpi bassa, tra i 18-22 colpi al minuto (per frequenza alta si intende dai 32/34 colpi al minuto in su) in tal modo si ricerca la tecnica, la forza, la resistenza ma soprattutto si allena la mente, perché vi assicuro che non è facile vogare per 10 km guardando sempre lo stesso punto.

Nell’ultimo anno sia per motivi di lavoro, che per motivi personali, ho dedicato meno tempo al rowing, ciononostante sono riuscito a mantenere i miei tempi in gara costanti, sempre grazie al lavoro sul fondo, che è il più noioso ma è basilare.

Da circa 1 mese ho deciso di cambiare e mettermi in gioco sia Crossfit che nella BikeERG, il primo che molti di voi conosceranno sicuramente è uno sport che prevede l’utilizzo di rowing nei propri WOD, il secondo è un macchinario, sempre della stessa casa produttrice dei vogatori, la Concept2, che simula il movimento del ciclismo.

Nella mia vita ho provato diversi sport, judo, nuoto, calcio, volley, ma l’unico che sport che ho sentito veramente mio è stato il rowing perché qualunque attività io faccia, sia essa corsa, sala pesi, CrossFit®, la bicicletta ecc…mi permette di trovare un giovamento e miglioramento nei tempi di allenamento e di gara; dandomi così lo stimolo a cercare sempre qualcosa di nuovo che possa far migliorare le mie prestazioni.

Questa sensazione di voler spingere il mio corpo al limite non ero mai riuscito a trovarla prima di quel giorno in cui ho messo il mio sedere sul sellino del vogatore!

 

Exit mobile version