Quando corri per le vie dell’ isola di Favignana, capisci che non sei più in una gara qualunque. Qui
il vento non è una brezza rilassante: è un avversario. La sabbia non è scenografia: è attrito reale
sotto le scarpe. E l’acqua non è ristoro: è parte del WOD
Con la sua quinta edizione Inside the Island 2025, dal 10 al 12 ottobre, ha riportato l’isola al
centro del functional europeo: quasi 250 atleti italiani e non solo provenienti da Ungheria, Stati
Uniti e Svizzera, per una manifestazione sportiva che ha unito sport, natura e comunità locale come
poche altre competizioni sanno fare.
Quest’anno il tema prescelto è stato l’Odissea, non come ornamento stilistico, ma come lente
attraverso cui leggere la gara: un percorso di tappe, imprevisti, ritorni e momenti che mettono alla
prova il carattere.
“Inside the Island non vuole solo far competere atleti sul rig. Qui li mettiamo di fronte a sfide che non rientrano nei piani… ma restano nella memoria,” dice il fondatore ed inventore della gara Giuseppe Gianno
Indice
Day 1:
Ulisse: correre senza copione
L’avvio della gara lo chiarisce subito: Ulisse non concede comodità. Gli atleti affrontano le viuzze
dell’isola, un intreccio di salite, discese e curve cieche che impongono continui cambi di ritmo.
È corsa autentica, ambientata nello scenario suggestivo dell’isola, ha offerto agli atleti un percorso
impegnativo e spettacolare, tra panorami costieri e un pubblico caloroso.
Parliamo di:
2 RFT
400 meters Row
600 meters Run
Time cap 10’
With vest
Rx e Master 35+ -> @9/@6
Scaled Men – Master Men 40+ 45+ 50+ -> @6
Inosmma: non esistono linee perfette né traiettorie pulite: qui impari a gestire il caos del reale. Ed è
esattamente il punto:
“Non cerco atleti perfetti. Cerco persone che non si fermano quando il terreno cambia sotto i piedi” sintetizza Gianno.
Day 2:
Poseidone: la prova nelle acque del Lido Burrone
Poi c’è l’acqua. Lido Burrone si stende come una tavolozza azzurra, ma la cartolina finisce al
primo richiamo dello starter. Il buy-in in SUP a pancia in giù è un test mentale prima ancora che
muscolare: respirazione corta, braccia che spingono, occhi bassi sul blu.
Si rientra a riva e il WOD continua sulla sabbia: ogni passo affonda, ogni transizione brucia. Il
clima caldo di ottobre fa il resto—al termine dello score, molti atleti si tuffano per abbassare la temperatura corporea, qualcuno resta a galleggiare pochi secondi guardando il cielo.
Buy-in: 100 mt Arm Paddling Facedown on the SUP
THEN :
– 15 Jump in&out of the wheel – 8 meters burpees broad Jump – 15 plate alternating overhead lunges
– 8 meters burpees broad Jump. – 15 Jump in&out of the wheel. – 8 meters burpees broad Jump. – 15 plate alternating overhead lunges
Time cap 8’
Weights Plate:
RX e master 35 @20/@15
Scaled, Master 40-45-50+ @15/10
Exp e Teen @10/5
Momenti così spiegano perché l’intera isola è il floor: qui i confini tra gara e paesaggio non esistono.
“In pedana tutti sono preparati. Ma quando li porti in acqua, tra sabbia, vento e incertezza, capisci chi sa adattarsi davvero” aggiunge Gianno.
È la filosofia della gara: alzare, correre, remare… adattarsi.
Telemaco: doppio punteggio, doppia verità
Telemaco è la tappa che misura la forza e la lucidità: AMRAP “Macho Man” (clean + front
squat + jerk in sequenza) e poi RM di Bear Complex per un doppio score che scava in profondità.
Attorno al floor, la folla diventa un diaframma pulsante: si sentono i conteggi, i consigli urlati dai
coach. C’è chi piazza un PR da brividi e chi paga la foga iniziale.
La sensazione è da grande evento: suoni, odori, calore. E quella luce obliqua del pomeriggio che
rende tutto più netto, quasi cinematografico.
Day 3
Penelopee: tessere la resistenza
La Penelope di Inside the Island è un chipper cucito per logorare con eleganza:*
- Fat rope jump
- Wall Ball
- Hand release Push ups
- Toes-to-bar
- Box Step up over
- Bar Muscle Up
Gli RX lo affrontano zavorrati. Qui emergono i dettagli: gestione del fiato, transizioni pulite,
economia del movimento. Chi pianifica, vive. Chi non ragiona, crolla. È il WOD che separa le
ambizioni dalle possibilità di vittoria.
Polifemo: il cerchio si chiude (per soli cinque)
La finale, intitolata Polifemo, è riservata ai migliori cinque atleti di ogni categoria. Un WOD essenziale, studiato per mettere alla prova fino in fondo lucidità e determinazione. Le mani tremano, non per la paura ma per la tensione e l’adrenalina dell’ultimo sforzo: capire se il viaggio si concluderà con un traguardo o contro una scogliera.
Post Gara Ufficiale: grigliata per tutti
Terminata la finale e incoronati i vincitori di questa Odissea, il rumore dei bilancieri ha lasciato
spazio allo sfrigolio delle braci. È iniziato il post gara ufficiale: una grigliata aperta a chiunque
avesse vissuto l’isola da protagonista atleti, staff e volontari.
Panino, carne e birra gratuite per tutti, per un momento in cui la fatica individuale si trasformava
in esperienza collettiva. Si mangiava, si rideva, si raccontavano PR mancati, SUP vissuti con il sorriso e step-up infiniti.
Era l’ultimo capitolo prima che ognuno riprendesse il mare verso casa.
Numeri, premi, partner: la sostanza conta
La crescita internazionale è tangibile: atleti dall’Ungheria, dagli Stati Uniti, dalla Svizzera e da
tutta Italia.
Anche il montepremi racconta l’ambizione dell’evento:
- 1° posto RX: 500 € a testa
- 2° posto: soggiorno di 2 notti nel Resort partner
- 3° posto: gadget e premi dagli sponsor
Tra i main partner: Optimum Nutrition e Compex (elettrostimolazione e recupero), oltre a una
rete di trattorie, ristoranti e attività locali che hanno sostenuto logisticamente l’evento.
È un ecosistema che funziona perché integra sport e territorio: chi gareggia porta via un risultato e un
ricordo.
Perché Inside the Island è (ancora) unica
- Il floor è l’isola: strade, spiagge, mare.
- La caratteristica “WILD” dei WOD che ogni anno, rompono gli schemi.
- Tema narrativo che orienta il disegno dei test (quest’anno l’Odissea).
- Ottobre mite: clima perfetto, mare vivo, pubblico presente.
- Taglio internazionale in crescita.
- Community locale coinvolta, atmosfera autentica.
- È una gara sul mare e nel mare: l’elemento acquatico non è un cameo, costituisce la parte
integrante.
2026: rotta tracciata (ma l’accesso si conquista)
Le date ci sono già: 9–10–11 ottobre 2026. La novità è sostanziale: si entra con una qualifica.
“Ogni anno dobbiamo sorprendere chi arriva qui. Il concetto è semplice: se credi di sapere cosa ti
aspetta… probabilmente ti sbagli,” sorride Gianno.
Sarà un solo WOD di qualifica, con due elementi chiave da svelare. Basterà poco per capire chi è
pronto davvero a cambiare terreno senza perdere il filo.
Insomma: Inside the Island non ti chiede di essere invincibile. Ti chiede di essere adattabile. Di
correre quando l’asfalto finisce, di spingere quando la sabbia ti trattiene, di respirare quando l’acqua
ti ruba il fiato.
Qui ogni rep è un remo verso casa. E quando metti piede a terra, non sei lo stesso. Ci vediamo nel 2026. Porta forza, testa, cuore e quella cosa che nessuna gara indoor potrà mai allenare: la capacità di stare dentro l’imprevisto.

