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I segreti per diventare un Ironman: l’intervista al coach internazionale Andrea Gabba

Quando si parla di Triathlon si pensa sempre a duro lavoro e fatica. Ma per lui è una vera e propria passione. Abbiamo intervistato uno dei migliori triatleti e coach in Italia: Andrea Gabba.

Lui ha trasformato una sua passione in lavoro e a oggi, con oltre 20 anni di esperienza alle spalle, è riconosciuto a livello mondiale ed è stimato e apprezzato da tutti.

In questa bellissima intervista Andrea ci racconterà come  sta vivendo questo periodo, i suoi vari progetti e piani per il futuro:

Ciao Andrea! Siamo onorati di questa intervista! Allora, partiamo dall’inizio,raccontaci di Andrea Gabba Atleta…

Ciao ragazzi, grazie a voi  per l’opportunità!

Diciamo che l’Andrea atleta è una parte importante del mio passato e che tutto il mio “viaggio” nel triathlon è iniziato da li.

Nel lontano 1992 ho iniziato a gareggiare nel triathlon, uno sport all’epoca da pionieri visionari e sognatori. Avevo un obiettivo, spinto dalla voglia di onorare mio papà che è mancato quando avevo 18 anni, tagliare la finish line dell’Ironman delle Hawaii.

Dopo 10 anni sono riuscito a togliermi la soddisfazione di andare a Kona e terminare la gara di triathlon più famosa al mondo. Nel 2003 possiamo dire che la mia carriera di atleta si è concluso poiché sono stato inserito a tempo pieno nell’organigramma dei tecnici federali del gruppo Olimpico Atene 2004.

Da quel momento ho continuato a fare sport per stare bene e mantenendo una vita attiva come stile di vita. Lo scorso anno (settembre 2019) mi sono rimesso in gioco e dopo 16 anni ho partecipato nuovamente all’Ironman gareggiando nella prova di Cervia dove ho concluso la mia fatica in 10h31’ … per avere 46 anni, una famiglia (2 figli) e poco tempo per allenarmi è stata davvero una bella soddisfazione.

Davvero complimenti, tante soddisfazioni! Invece l’Andrea Gabba coach?

Parlando di me come allenatore passiamo alla fase “lavorativa” della mia vita in quanto sono allenatore professionista da quasi 20 anni.

La mia carriera parte grazie ai risultati fatti insieme e soprattutto da Nadia (lei atleta e io suo allenatore). Dal 2004 al 2008 siamo riusciti a conquistare medaglie e titoli mondiali ed europee oltre al 5 posto Olimpico.

Grazie a quei risultati nasce il progetto Triathloncoach che è diventato il nostro brand legato all’allenamento nel triathlon. Infatti oltre alla ventennale esperienza internazionale sviluppata in giro per il mondo (tra cui 4 anni da CT della Turchia e numerosi incarichi in maglia azzurra) alleno molti atleti sul campo (grazie anche alla collaborazione con Torino triathlon) e a distanza con tabelle di allenamento personalizzate.

Come fa un allenatore del tuo calibro a gestire la famiglia e gli impegni sportivi?

Diciamo che la gestione della giornata abbinando famiglia e lavoro è il mio/nostro ironman giornaliero.

Ci va tanta pazienza, amore e passione per quello che si fa sia nel confronto dei figli sia del lavoro. L’importante è incastrare tutto e come in una gara di endurance fissare sempre traguardi intermedi nel corso delle 24 ore.

Ad essere sinceri però la gioia nel veder crescere e condividere le passioni in famiglia non ha prezzo quindi anche nei momenti più difficili si riesce a tenere duro.

Sappiamo benissimo che tua moglie è Nadia Cortassa, quinta assoluta alle Olimpiadi di Atene 2004…Ci racconti qualcosa di lei come marito e coach?

Se lo sport è scuola di vita posso dirti che le tre qualità che contraddistinguono Nadia sia come atleta che come donna sono sono umiltà determinazione e vita sana

Molti atleti pensano che i risultati arrivino solo grazie al talento e all’allenamento ma non è cosi.

Difficilmente Nadia andava a letto dopo le 10.00 , usciva a cena fuori casa, passava una serata sopra le righe, si andava “oltre” nel mangiare e nel bere.

Oggi come allora questo è diventato il nostro stile vita.

Sappiamo anche che sei stato uno dei primi a metterti in rete come allenatore, e grazie al tuo sito http://www.triathloncoach.it/ molti si rivolgono a te per essere seguiti. Raccontaci un po’ come funziona e che tipologia di atleti chiede di essere seguito?

Le persone che si avvicinano a me sono di diversi livelli dall’atleta di livello internazionale fino al neofita, tutti atleti accomunati dalla passione per lo sport che vanno alla ricerca di un allenatore professionale che li segue in modo preciso con tabelle, test, rapporto quotidiano, dialogo e spinte motivazionali.

Ad ognuno dedico il tempo necessario per raggiungere i propri sogni costruendo insieme la strada tra il pensiero e la realizzazione dell’obiettivo.

In questo lavoro mi vedo come un sarto che deve costruire per ogni atleta l’abito su misura in base alle sue caratteristiche. Gli atleti mi contattano, mi indicano i loro obiettivi, mi segnalano quando hanno il tempo libero per allenarsi tra lavoro e famiglia, e io mi applico per costruire un percorso tecnico agonistico adeguato.

Ognuno ha la sua tabella, il suo percorso il suo sogno!

Molti identificano il triathlon nel fare l’Ironman,come obbiettivo finale, tu credi che sia importante passare prima da distanze intermedie?

L’ironman è per tanti triathleti un grande sogno.

Un immensa soddisfazione portarlo a termine ma la vera vittoria sta nel viaggio che si compie per raggiungere la finish line.

Per questo motivo ritengo che inserire allenamenti e alcune gare prima del grande passo arricchista il valore finale dell’impresa. Per un neofita che sogna l’ironman sono convinto che due anni sia il tempo giusto per arrivarci.

È davvero uno sport per tutti? Anche calcolando i tempi da dedicare alle uscite settimanali?

Si il triathlon è uno sport per tutti.

Innanzitutto è uno sport che se fatto con la dovuta calma e seguiti da persone competenti e sano e utile sia a livello fisico, si lavora in regime aerobico su tutti i distretti muscolari, sia mentale visto che ogni giorno si può cambiare disciplina senza annoiarsi.

Inoltre è uno sport ecologico che ci mette sempre a contatto con la natura sia nella sua versione classica sia in quella off road (mountain bike e trail run).

Ognuno con 1 allenamento di nuoto a settimana 1 di ciclismo e 1 o 2 nella corsa è in grado di finire un triathlon sprint!!

Che importanza dai alla concentrazione mentale, in particolar modo in situazioni difficili che sia allenamento o gara?

Gli aspetti mentali vengono prima di quelli fisici.

Per questo motivo prima di impostare un programma di allenamento o di compiere qualsiasi processo sportivo ritengo che sia fondamentale creare attorno agli atleti l’ambiente giusto, ossia mettere gli atleti all’interno di un sistema che li motivi, li capisca li stimoli.

Se l’atleta si trova nel contesto giusto saprà che di fronte ad ogni difficoltà non sarà mai solo e che troverà sia dentro di se sia nel confronto con gli altri le motivazioni per non cedere.

Partendo da questo presupposto viene da se dire che molte se si lavora nel modo corretto abbinando esercitazioni fisiche e mentali si possano raggiungere traguardi molto importanti.

Secondo te, il CrossFit può aiutare nel percorso di un triathleta?

Il triathlon o meglio lo sport moderno non può più essere legato all’allenamento specifico nella propria o proprie nel caso degli sport multipli come il triathlon disciplina/e.

Oggi per essere competitivi ma soprattutto per allenarsi in modo sano prevenendo infortuni e patologie è bene essere atleti completi lavorando tanto sugli aspetti generali. Per questo motivo ritengo il CrossFit un’ottimo allenamento invernale per ogni triathleta.

Dedicare 2-3 mesi all’anno nei mesi autunnali invernali al CrossFit sarebbe un ottimo modo per porre le basi di una stagione vincente nel triathlon. Nello stesso tempo sono convinto che il triathlon possa essere un ottimo modo per ampliare le capacità aerobiche di ogni crossfitter!

ANDREA GABBA

Olimpic Triathlon coach and Ironman Hawaii Finisher
Ideatore del programma Triathloncoach
Allenatore internazionale, vincitore di campionati mondiali, europei, nazionali, partecipazione ai giochi olimpici.

PAGINA FB: Andrea Gabba

PAGINA IG: andrea.gabba

SITO WEB: Triathloncoach

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