L’allenamento CrossFit® è noto per la sua intensità e la varietà degli esercizi, ma spesso si è ritenuto che non fosse adatto alle persone con disabilità motorie. C’è un ramo di questa disciplina, però, chiamato CrossFit® Adaptive, che sta aprendo le porte a nuove opportunità per queste persone, consentendo loro di superare ostacoli sia fisici che mentali.
Abbiamo avuto il privilegio di intervistare il coach Mario Cusimano, il cui impegno presso il box CrossFit ® Lonigo, di proprietà di Nicola Nicolussi, sta rivoluzionando la scena del CrossFit®, rendendola più inclusiva e accessibile.
Mario ci ha spiegato che questo ramo del CrossFit® si concentra sulla creazione di programmi personalizzati, adattati alle esigenze individuali degli atleti con disabilità motorie.
Questo significa che non esiste una “taglia unica” quando si tratta di CrossFit® Adaptive; ogni allenamento è progettato per consentire a ciascun atleta di raggiungere i propri obiettivi e superare le proprie sfide personali.
Per prima cosa, siamo curiosi di scoprire chi c’è dietro questo bellissimo progetto!
Coach Cusimano: Salve sono Mario Cusimano, istruttore FIPE II livello, docente FIPE Personal Trainer over 65, certificato NSCA-CPT, I livello Istruttore FIPE Sthenathlon, I livello MAAFA e Istruttore Certificato TRX.
Ho iniziato la mia carriera nell’ambito sportivo e formativo più di 15 anni fa con allenamenti calistenici e come istruttore di Functional Training presso le palestre GOLD GYM 4 di Lonigo e Palextra Center di Ponte di Barbarano.
In contemporanea mi sono dedicato a praticare weightlifting conseguendo il II livello di istruttore tecnico FIPE. Ho partecipato alla finale Sthenathlon a Ostia 2023 e al VRB 2023 lo scorso Giugno.
Quest’anno proverò le qualifiche Sthenathlon 2024 e gli open di WODCELLONA 2024.
E’ un piacere per noi chiacchierare con te. Ci racconti com’è nata l’idea di creare un CROSSFIT® ADAPTIVE per ragazzi con disabilità motorie al CrossFit ® Lonigo?
Coach Cusimano: La mia carriera nell’ambito Adaptive è iniziata dopo il Covid, seguendo presso la Palextra Center di Barbarano Vicentino una ragazza e proponendo il CrossFit® adattato come disciplina per via delle varietà di movimenti e funzionali, oltre alla possibilità di avere un condizionamento a 360 gradi.
Dopo qualche mese si sono unite una compagna di squadra (erano nuotatrici agoniste) e prima del passaggio al box CrossFit®, una terza atleta.
Vedendo i benefici ottenuti sia a livello psicologico che motorio, ho proposto al box CrossFit ® Lonigo di portare la mia esperienza all’interno di un ambito sportivo riconosciuto.
Il titolare Nicola Nicolussi ha appoggiato con entusiasmo l’idea dandomi pieno supporto. A settembre di quest’anno abbiamo organizzato un OPEN DAY e abbiamo avuto un riscontro sorprendente: cinque persone in prova, di cui quattro si sono successivamente iscritte.
Oggi siamo orgogliosi di avere un gruppo di sette atleti e siamo più motivati che mai!
Quindi sei tu a seguire i ragazzi adaptive? Ci spieghi come funziona?
Coach Cusimano: Sì, il sottoscritto segue e programma gli allenamenti, a volte in accordo con Nicola, a volte in autonomia.
Il programma prevede una fase iniziale di apprendimento e adattamento dei principali movimenti del CrossFit®. Ovviamente tutto deve essere adeguato alla capacità motoria del singolo atleta, e, dove necessario, chiedo di essere messo in contatto con il fisioterapista o mi avvalgo della collaborazione degli istruttori del corso MAAG.
Facciamo chiarezza: tutti i box possono accettare un atleta con disabilità?
Coach Cusimano: Basta che vi sia un istruttore accreditato e che, ovviamente, il box abbia i requisiti di legge per accogliere i vari atleti, soprattutto se in carrozzina.
Fortunatamente, l’impatto mediatico delle Paraolimpiadi ed eventi come il WODCELLONA hanno contribuito a diffondere la cultura di un allenamento adattato aperto a tutti.
Poi occorre buon senso e tanta fantasia. Non parliamo di una scienza esatta, per cui spesso occorre adattare tante cose. Colgo l’occasione per invitare tutti i Box owner ad accogliere soggetti disabili, sia per un arricchimento personale, sia per attribuire valore sociale al box stesso.
Per quanto riguarda la preparazione di un atleta disabile: immaginiamo che oltre ai limiti fisici ci siano anche dei blocchi psicologici. Come vi approcciate in questo senso?
Coach Cusimano: Fortunatamente ho ex atleti o soggetti che nel loro campo hanno avuto un trascorso agonistico, per cui hanno una naturale propensione a mettersi in gioco e a provare gesti o movimenti nuovi.
Inoltre, è giusto ricordare che l’attività motoria è un forte incubatore di emozioni positive. Ho atleti che vorrebbero allenarsi quasi tutti i giorni.
Il CrossFit® pone di fronte delle sfide sempre diverse, e questo crea un forte stimolo, soprattutto per chi ha un’indole agonistica.
Secondo voi, quali sono le difficoltà durante un workout dal punto di vista dell’atleta? E quali sono le problematiche dal punto di vista dell’allenatore?
Coach Cusimano: Il vero problema è l’approccio con un nuovo atleta. Due soggetti che presentano la stessa disabilità spesso hanno necessità adattive diverse, non solo per motivi di età e sesso, ma perché hanno, ad esempio, un trascorso sportivo diverso o una storia clinica diversa.
Ma in genere, dopo un mese, si riesce a gestire bene la classe. Ho sempre riscontrato tanta disponibilità a collaborare da parte dei miei atleti.
Occorre mantenere un dialogo costante, essere aperti all’aiuto e tanta umiltà. Con i miei atleti abbiamo uno scambio di idee costante, ogni suggerimento è una fonte importante per trovare soluzioni adattative.
Ricordiamoci che per quanto un istruttore di CrossFit® adattato possa essere preparato, non sarà mai in grado di immedesimarsi nella loro situazione.
Oltre a queste difficoltà, immaginiamo ci siano dei tabù ancora sull’argomento. Sia dalla parte della società che dagli atleti stessi. E’ veramente così?
Coach Cusimano: La prima cosa che chiedo, ovviamente nei limiti e nel rispetto della loro volontà, è di conoscere la storia della loro disabilità, la loro storia clinica, eventuali interventi, sapere le difficoltà che incontrano nella vita quotidiana e conoscere i loro limiti motori.
Questo mi permette di farmi un quadro completo della loro situazione per poi iniziare un percorso di miglioramento, perché il CrossFit® non serve solo a terminare un WOD, ma nel loro caso serve a renderli progressivamente più autonomi.
Il compito di qualunque coach di CrossFit® adattato è quello di rendere lo straordinario…ordinario!
Che consigli daresti a un atleta disabile che vuole approcciarsi al CF?
Coach Cusimano: Ragazzi mettetevi in gioco, non abbiate “timore”! Grazie al CrossFit® adattato, ho riscontrato nei miei atleti incredibili progressi a livello sia fisico che psicologico.
Per quanto possano essere importanti discipline sportive specifiche come il basket, tennis o il nuoto (le più praticate), occorre considerare che parliamo di discipline mono-funzionali, ovvero si ripetono gli stessi schemi di movimento.
Nel CrossFit® si allena il corpo a 360 gradi. Non abbiate paura, siamo pronti ad accogliervi perché vogliamo che la disabilità non sia invisibile.
Abbattiamo le barriere sociali che tendono spesso a separare i due mondi, puntiamo sulla coesione e l’integrazione. Nessuno è disabile nel compiere dei movimenti, ma tutti possono diventare atleti straordinari attraverso il CrossFit® Adaptive.
Vi aspettiamo da CrossFit ® Lonigo!
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