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CrossFit® Open 2020: Stefano Migliorini spiega il 20.1 (si, ama i Burpees!)

Finalmente ci siamo: che ci abbiate già provato o che siate ancora in cerca del coraggio di ritornare al box, siamo arrivati al classico momento degli Open. Giovedì scorso si è aperta ufficialmente la nuova stagione del CrossFit® con l’annuncio del 1° WOD degli Open, il 20.1, dando il via alla lunga strada che ci porterà ai Games del 2020.

TIPS & STRATEGY

Un allenamento impegnativo all’esordio, di cui abbiamo sviscerato insidie e segreti con il video di Tips & Strategy sul nostro canale YouTube. Non è un WOD veloce e se cliccate sul video qui sotto, vi spieghiamo perché, oltre a come prepararvi al meglio fin dal riscaldamento (tenendo presente anche i vostri massimali) e vi diamo alcuni consigli su come approcciarlo senza sottovalutarlo.

IL WOD

10 Rounds for Time

8 Ground-to-Overheads (43/30 kg)

10 Bar Facing Burpees

Time Cap: 15 minuti.

La presentazione del 20.1 con Sua maestà Rich Froning e Scott Panchik ha dato fuoco alle polveri: i due hanno chiuso in poco meno di 10’ e ci hanno presentato un WOD forse non pirotecnico ma fin da subito davvero probante. Non solo l’aspetto della preparazione fisica, come sempre, ma si parte con un workout che mette la strategia e l’atteggiamento al primo posto. Il WOD prevede 10 ripetizioni di 8 Ground-to-Overheads (43 kg per gli uomini, 30 per le donne) più 10 Burpees fronte bilanciere; il tutto da completare nel giro di 15 minuti.

I CONSIGLI DEL MIGLIO

Se non vi bastano i nostri consigli, ad analizzare questo WOD con noi anche Stefano Migliorini. Chi meglio di un reduce dai CrossFit® Games 2019 può raccontarci con quale spirito e quali tattiche ci si pone di fronte a questo inizio di Open.

Ci avevi rivelato alla Battaglia Di Milano che al termine degli Open ti saresti operato, quindi ripartiamo dalla domanda obbligata: in vista degli Open come ti sei preparato considerando le condizioni della tua spalla?

Ovviamente quest’anno devo affrontare gli Open consapevole del fatto che la spalla non sia a posto. Come l’anno scorso in realtà però devo sempre essere consapevole delle mie condizioni di ciò che faccio. Ed è una cosa che ha influenzato la preparazione, che è stata mirata come per i Games. Farò tutto il possibile, una prova dopo l’altra, cercando di dare il meglio di me stesso.

L’anno scorso hai centrato l’obiettivo di qualificazione, quest’anno senti la pressione di doverci riuscire di nuovo?

Quest’anno non ho nessun tipo di persone se non quella di dare il meglio di me, cercando appunto di conservare la mia spalla, e con la consapevolezza di dovermi operare appena finiti gli Open per riuscire a sistemare questo problema. L’obiettivo quindi è quello: cercare di fare il massimo in ogni singola prova, niente di più.

Come affronterai questo WOD?

Il primo WOD del 2020 è interessante. L’obiettivo che cercherò di raggiungere è quello di rimanere costante per tutti i round, dal primo all’ultimo, provando eventualmente alla fine ad accelerare. Facendo molta attenzione che non succeda invece il contrario, quindi partire troppo veloci e poi rallentare.

Quali sono le difficoltà maggiori in questo WOD?

La difficoltà maggiore è cercare di mantenere il proprio obiettivo: ossia l’efficienza sul pacing di ogni singolo round. I Burpees sono un esercizio semplice e possono essere eseguiti ad alta o a bassa intensità. Bisogna azzeccare fin dal primo round il giusto passo per rimanere costanti ed eventualmente alla fine accelerare, se ce la si sente.

È un WOD che ti piace o è una partenza un po’ in salita?

Sono tutti esercizi semplici e non mettono alla prova la mia spalla, nonostante ci siano degli Snatch; essendo il peso leggero riesco a gestirli molto bene. I Burpees mi piacciono quindi sono contento, è un workout solo di pacing e di cuore e quindi devi dar tutto solo in questi due movimenti.

Comunque vada c’è in programma d’intervenire sulla spalla: c’è un po’ la paura che non torni efficiente come prima?

No, non c’è nessun tipo di paura in questo senso. Anzi sono sicuro che quando andrò finalmente a fare l’operazione, poi tornerà come prima se non più forte.

Come affronti il fatto di essere comunque uno dei punti di riferimento del CrossFit® in Italia?

Non lo affronto [ride]. Mi spiego: sono contento che magari la gente mi reputi un punto di riferimento, mi fa piacere. Però io penso semplicemente a fare quello che riesco, do il meglio di me in ogni singola prova e cerco di affrontare le difficoltà reagendo il più velocemente e al meglio possibile.

 

Intanto qualcuno è già proiettato al WOD 20.2 che potrete scoprire subito venerdì mattina rimanendo sintonizzati sulla nostra pagina Facebook.

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